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13/11/2021 08:10:00

Caccia in Sicilia. Modificato il calendario venatorio

Caccia regolarmente aperta in Sicilia salvo alcune eccezioni. L'assessore regionale all'Agricoltura Toni Scilla ha firmato il decreto di modifica al calendario venatorio 2021- 2022, che in attuazione dell'ordinanza del Tar del 3 novembre 2021, sospende la caccia solo relativamente alla tortora selvatica e alla beccaccia. Il decreto vieta, inoltre, la caccia nelle aree interessate da incendi e in tutte le aree percorse dal fuoco inclusa una fascia di rispetto di 150 metri.

«I giudici amministrativi hanno approvato il calendario, limitando solo la caccia della tortora e quella della beccaccia per i primi dieci giorni di gennaio e hanno ribadito il divieto, peraltro a carattere nazionale, di cacciare nei terreni incendiati. - ha detto il rappresentante del governo Musumeci - Ai cacciatori siciliani basta informarsi sulle aree incendiate consultando la mappa di geolocalizzazione che facilita l'individuazione delle zone».

Per agevolare l’individuazione delle aree interessate dal fuoco è possibile, infatti, consultare la geolocalizzazione individuata sul portale S.I.F. della Regione Siciliana al seguente link.


Comuni, via libera della commissione Ambiente ai criteri per assegnare i fondi per il Pudm

Arriva il parere positivo della commissione Ambiente dell'Ars ai criteri di assegnazione del fondo di 300 mila euro, voluto dal governo Musumeci per sostenere i Comuni costieri siciliani nel redigere il Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm).

La quarta commissione del Parlamento regionale, presieduta da Giusi Savarino, ha approvato i criteri con cui il fondo, previsto da una norma della legge di Stabilità 2021, possa essere distribuito ai Comuni che presenteranno la richiesta: il 45%, pari a 135 mila euro, sarà ripartito in quota fissa fra tutti i richiedenti aventi diritto; il 50%, pari a 150 mila euro, sarà distribuito in misura proporzionale alla lunghezza del litorale costiero, rilevata su dato Istat, di competenza dei Comuni richiedenti e aventi diritto; il restante 5% (15 mila euro) è la quota riservata ai Comuni in dissesto finanziario, da ripartire in parti uguali fra i richiedenti che versano in tale condizione.

«È un’iniziativa – afferma l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro – che ci mette nelle condizione di aiutare concretamente, attraverso risorse adeguate, i Comuni che ad oggi non si sono dotati di questo importantissimo strumento di programmazione necessario alla crescita e allo sviluppo sostenibile delle nostre risorse costiere».

L'assessore ha già firmato il decreto, adesso toccherà agli enti locali inoltrare la richiesta di finanziamento al dipartimento Ambiente della Regione Siciliana.

 

Ipotesi dimissioni dei sindaci, Zambuto: «Rischio di crisi istituzionale e di tenuta sociale dei territori»

«Il governo Musumeci esprime sostegno e condivisione nei confronti della mobilitazione dei sindaci dell’Isola e manifesta preoccupazione per il rischio di una crisi istituzionale senza precedenti, che può compromettere la tenuta sociale nei territori». Lo dichiara l'assessore regionale alle Autonomie locali, Marco Zambuto, in relazione alla possibilità di dimissioni di massa da parte di 250 sindaci siciliani avanzata a conclusione dell'assemblea Anci a Parma, denunciando l'impossibilità di approvare i bilanci.

«Le dimissioni dei sindaci – ha aggiunto Zambuto - non sarebbero in alcun modo gestibili attraverso le ordinarie procedure di commissariamento. Non vi sono in gioco, infatti, problemi specifici di singole realtà territoriali, ma emerge una grave criticità delle autonomie locali dell’Isola rispetto alla quale è necessario intervenire con risposte di sistema capaci di incidere sulle criticità finanziarie e sulle gravi carenze di personale. Ribadiamo che, di fronte al livello di difficoltà denunciato dai primi cittadini dell’Isola, la stessa Regione, con un eventuale invio di commissari, non riuscirebbe ad affrontare il nodo della mancata approvazione dei bilanci e sarebbe costretta a prendere atto dell’inefficacia dell’attuale quadro normativo e dell’insufficienza dei meccanismi perequativi a sostegno dei territori con scarsa capacità fiscale».