Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/11/2021 08:10:00

Aprono un centro commerciale due imputati del processo per le estorsioni in busta paga a Trapani

 Si lanciano in una nuova avventura imprenditoriale due dei cinque rinviati a giudizio dal gup di Trapani Emanuele Cersosimo nel procedimento scaturito dall’indagine della Guardia di finanza “A shot of money”, relativa alle estorsioni in busta paga che sarebbero state commesse, fino all’inizio del 2019, in danno di diversi dipendenti del supermercato Conad di Trapani quando questo era gestito dalla società “L’Arcipelago”.

Alla vigilia del processo a loro carico davanti il Tribunale di Trapani (prima udienza il 17 dicembre), a rilanciare la loro attività sono i carinesi Gianluca Amato e Salvatore Vitale, che a Carini, lo scorso 11 novembre hanno inaugurato il centro commerciale “ArcipelaGo shopping center”. Si tratta di 12 negozi  che complessivamente occupano un’area di circa 8500 metri quadrati.

Nel processo che inizierà a breve tutti sono accusati di estorsione in concorso. Amato e Vitale anche di riciclaggio.

Tra i legali di parte civile ci sono Claudia Castiglione, Gaetano Di Bartolo e Giuseppe Buscaino.

Il caso esplose ai primi di novembre 2020, quando il gip di Trapani dispose sei misure cautelari personali interdittive (divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e la professione di conciliatore sindacale), nonché il sequestro preventivo di circa mezzo milione di euro, quale profitto illecito dei reati di estorsione e auto-riciclaggio.

Secondo quanto emerso, i titolari della società che gestiva supermercati  a Trapani e Palermo, con l’aiuto dei due sindacalisti, avrebbero preteso dai dipendenti del punto vendita trapanese (sette le “parti offese” individuate) l’attestazione di aver percepito lo stipendio pieno, come da contratto nazionale, pur ricevendo somme più esigue. E ciò con il “ricatto” del possibile licenziamento.

L’indagine è stata condotta dal luogotenente Antonio Lubrano e dal maresciallo Salvatore Missuto, che quando erano in servizio alla sezione di pg delle Fiamme Gialle della Procura di Marsala (oltre vent’anni) hanno maturato una vasta esperienza sul fronte delle estorsioni in danno dei lavoratori. Nel frattempo, si attendono risposte all’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei deputati sulla vicenda della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala smantellata a fine marzo 2017. L’interrogazione, a risposta scritta, è stata presentata dall’on. Maria Carolina Varchi (FdI) ai ministri dell’Economia e finanze e della Giustizia.