C'è grande commozione a Catania e in tutta la Sicilia per quanto è avvenuto ieri mattina sul versante sud-est dell'Etna. Salvo Laudani, di 47 anni, volontario appartenente al Sass (Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano), ha perso la vita domenica per un malore causato dal freddo e dalla fatica durante la missione di recupero di un ferito.
Ne avevamo parlato ieri qui.
Laudani era da considerarsi un esperto di soccorsi sull'Etna. Viveva a Nicolosi, sulle pendici del vulcano, e da tantissimi anni era volontario partecipante a numerose missioni che puntualmente si rendono necessarie quando il clima a quelle quote diventa rigido, ed aumentano gli infortuni e le urgenze.
Domenica, il Sass e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) erano stati allertati in quanto un uomo, circa a 2300 metri di altitudine, si era fratturato una gamba.
I soccorsi sono stati resi difficili dal gelo, dalle raffiche di vento e dalla scarsissima visibilità causata da una tormenta di neve.
In serata, dopo aver completato la missione, i soccorritori sono rientrati alla spicciolata alla base.
All'appello però mancava Salvo, che era stato visto arrancare sfinito nella neve.
Partite tre squadre di soccorso, Salvo è stato trovato in piena notte, ma non c'è stato niente da fare.
Lascia due figlie adolescenti, una comunità scossa dalla tragedia, e commozione generale.