Era stata chiesta da molti deputati alla Commissione Affari Istituzionali della Camera. La richiesta è stata accettata, e l'iter di formazione è stato completato. Oggi prende forma la commissione parlamentare di inchiesta su Denise Pipitone.
La vicenda della bambina scomparsa il 1° settembre 2004 da Mazara del Vallo, approda dunque nel cuore delle istituzioni della Repubblica, a Montecitorio.
La commissione di inchiesta, era stata chiesta in Commissione Affari Costituzionali da una trentina di deputati, trasversalmente rispetto ai partiti politici, con a capo Alessia Morani e Carmelo Miceli (entrambi PD).
Intanto, dalla Procura di Marsala si attende il pronunciamento del gip sul proseguo o meno delle nuove indagini. Sembra però difficile, visto che ad oggi non ci sono sviluppi tali che consentano di continuare a tenere il fascicolo aperto. Anzi, il nuovo clamore mediatico non ha fatto altro che far proliferare vigliacchi e mitomani, ne avevamo parlato in questo articolo.
La pista che porterebbe a un coinvolgimento di Anna Corona, negli ultimi mesi si è raffreddata, portando a un nulla di fatto.
Non esiste nessuna "pistola fumante".
Nonostante ciò, Piera Maggio e l'avvocato Giacomo Frazzitta hanno fatto opposizione alla richiesta di archiviazione.
La “figlia di tutti gli italiani”. Così è stata ribattezzata Denise dalla madre Piera Maggio e dal suo legale Giacomo Frazzitta.
Adesso saranno i parlamentari italiani a prendere in mano gli incartamenti di 18 anni di indagini, di fascicoli in mano alla magistratura, di relazioni delle forze dell'ordine.
Inoltre verificherà se ci siano stati "fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l'accertamento giurisdizionale", anche causa di eventuali ritardi o inadempienze.