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07/12/2021 06:00:00

Sicilia 2022. In provincia di Trapani c'è il primo candidato: il sindaco di Partanna prepara la corsa all'Ars

In campo per le prossime regionali, rompe gli indugi il sindaco di Partanna, Nicola Catania, la sua candidatura era nell’aria, vociferata da molti ma lui stesso continuava a ripetere che sarebbe stato un percorso lungo ma soprattutto condiviso, niente scatti in avanti e da solo.


Lancia un manifesto per il territorio,
chiamando a raccolta tutti gli amministratori, associazioni e quanti fanno politica, obiettivo: valorizzare e tutelare la provincia di Trapani. Non lo dice chiaro che è candidato ma fonti ben informate dicono che si tratta di una “bella mossa”, studiata e condivisa con un’altra parte della politica provinciale.
Catania è vicino a Fratelli d’Italia, la sua sarà una candidatura di centrodestra ma soprattutto va ad inserirsi in un territorio, quello della valle del Belìce, dove negli anni ha rafforzato la sua presenza e la sua forza.
Il manifesto nasce, scrive il sindaco di Partanna da “Una profonda riflessione nel corso di un lungo periodo amministrativo per creare una condizione diversa rispetto alla rappresentatività del territorio, un territorio che ha bisogno di ritrovare le proprie radici affrancandosi dalla sottomissione  e rivendicando una crescita complessiva attraverso forze nuove che ne conoscano  punti di forza e di debolezza, istanze e, soprattutto, che siano capaci di individuare soluzioni alle numerose situazioni di criticità attualmente presenti. Un appello ai partiti affinché attraverso il confronto possa delinearsi una rappresentanza diversa e migliore”.

Nessun dubbio, allora, la rappresentanza regionale del territorio va cambiata, quindi rinnovata, in grado di garantire uno sviluppo culturale ma soprattutto economico della provincia. Come dare torto a Catania, i fallimenti della sanità, ad esempio, sono sotto gli occhi di tutti e la provincia di Trapani vive un declino da troppi anni.
In questa nuovo corso il sindaco di Partanna non è da solo, ha già sondato gli umori di molti amministratori, consiglierei, imprenditori, associazioni e altri colleghi sindaci: “Gli ultimi decenni hanno mostrato le criticità dell'azione pubblica nel suo complesso, criticità che hanno vanificato la buona volontà e le buone iniziative degli amministratori locali, che, salvo rare eccezioni, non hanno trovato mai adeguato ascolto nella rappresentanza politica regionale, nazionale ed europea.


Con eleganza ma anche con fermezza boccia l’attuale deputazione e indica una via: “Occorre superare l'immobilismo e la rassegnazione, il convincimento che la gestione della cosa pubblica sia appannaggio solo di chi alimenta singoli interessi, dimenticando ormai del tutto il valore della rappresentanza delle istanze del territorio, innescando una profonda sfiducia che il cittadino oggi nutre nelle istituzioni. Per questo serve dare l’opportunità di rappresentanza a uomini e donne che hanno dato dimostrazione di quotidiano, utile, impegno. Occorre che raccogliamo, ora o mai più, energia e volontà, capacità, determinazione e collegiale consapevolezza nelle scelte fondamentali per i prossimi anni di rappresentanza nei parlamenti e nei governi regionali e nazionali. Scelte che sappiano riaccendere la speranza di vedere autorevolmente ascoltata e meglio rappresentata questa parte di Sicilia e di Mediterraneo, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione alle dinamiche decisionali di tutti coloro che si spendono quotidianamente per questo territorio. Non più residuali e colonizzati, ma attori protagonisti nel dare rappresentatività alla nostra provincia e renderla parimente rilevante alle altre province siciliane, in primis quella di Palermo che da sempre ha esercitato un ruolo di supremazia sulla nostra realtà, anche influenzando la governance territoriale, non solo con nomine di figure manageriali senza valorizzare le professionalità e le competenze di dirigenti del territorio”.

Di tutte le voci sulle candidature per le elezioni regionali a mettere un punto dal quale partire, con la sua candidatura, è proprio Catania, lo schieramento è quello di centrodestra, la lista dovrebbe essere quella di Fratelli d’Italia, partito che in provincia di Trapani è debole e senza la candidatura di Catania rischierebbe di non prendere il 5%, nella stessa lista potrebbe andare anche Giuseppe Guaiana.
Le manovre riguardano pure l’UDC, a Mazara Mimmo Turano chiude un accordo con alcuni consiglieri comunali che aderiscono al partito, si tratta di Pietro Mario, Enza Chirco, Antonio Colicchia e Ilenia Quinci, proprio Marino potrebbe essere candidato alle regionali nella lista dello scudocrociato.