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24/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021. Paura per la violenza a Marsala, l'omicidio Loria e quello di Favara a Trapani

Tra i fatti dell'anno raccontati da Tp24 c'è sicuramente la cronaca della movida violenta a Marsala, sfociata, addirittura, dopo decine di risse, in un omicidio in pieno centro a Marsala, quello di Luigi Loria. Ma c'è tra gli episodi di cronaca dell'anno anche l'omicidio a Trapani di Cristian Favara.

Dopo una naturale sospensione degli episodi di violenza, prima per il lockdown e poi per il coprifuoco dovuti alla pandemia, con la ripresa della vita sociale riprendono, purtroppo, anche le risse in centro storico a Marsala, nei pressi o all'interno dei locali ritrovo dei giovani.

La mega rissa di fine maggio - Torna la violenza in centro a Marsala di sabato sera. Calci e pugni che hanno visto coinvolti decine di ragazzi come in un ring di wrestling. Scene di ordinaria follia avvenute in piazza Dittatura Garibaldina, a due passi da piazza della Repubblica. Qui potete vedere il video.

Per tutta l'estate si prosegue con delle risse ogni fine settimana e si arriva così fino in autunno. Questo il video di una delle ultime risse in centro a Marsala, riprese dalle telecamere di sicurezza. Siamo in piazzetta Addolorata, luogo ormai di scontri frequenti, di fronte l'ingresso dell'Antico Mercato. Un ragazzo parla con un coetaneo. Improvvisamente viene colpito con violenza. Nessuno fa niente per aiutarlo, anzi, il giovane a terra viene nuovamente colpito. I carabinieri sono riusciti a fare luce su questo ennesimo evento violento.

Omicidio Loria - Come detto lòa violenza in centro a Marsala sfocia nell'omicidio del giovane di 28 anni Luigi Loria, vittima della rissa di fronte alla pizzeria Carpe Diem di via Curatolo, avvenuta la notte tra il 7 e 8 ottobre. Loria è morto al Pronto Soccorso del "Paolo Borsellino", per le gravi ferite riportate. Loria si è scontrato con un altro gruppo di giovani, di nazionalità rumena, e proprio uno di loro è stato già arrestato con l'accusa di omicidio.

Quindici minuti, al massimo, di violenza. Quindici minuti separano la calma apparente dalla tragedia. Tutto è successo in poco tempo, giovedì sera, davanti la pizzeria Carpe Diem, a Marsala. Gli sguardi, i pugni, le coltellate. La morte di Luigi Loria.

Il racconto di cio che è accaduto quella sera - Sono stati convalidati gli arresti per l’omicidio del ragazzo di 28 anni di Marsala, avvenuto in pieno centro storico, in seguito ad una violenta rissa tra la famiglia Loria e una famiglia romena. Per aver assassinato Loria è stato arrestato Ion Nodaleanu, 20enne romeno, in concorso Costantin Tapu. Ai due rumeni maggiorenni la Procura marsalese ha, altresì, contestato i delitti di rissa aggravata e porto ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere.
Diversa la posizione di Giuseppe e Katia Loria, fratelli della vittima, responsabili del solo delitto di rissa aggravata e nei cui confronti il G.I.P. ha applicato, rispettivamente, la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e quella dell’obbligo di dimora nel comune di Marsala.
Nei confronti del terzo rumeno, sedicenne - anche lui partecipe alla rissa sfociata nell’omicidio - il G.I.P. presso il Tribunale dei Minori di Palermo ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso una specifica comunità.
Nel provvedimento i minuti concitati di quella sera, in cui il centro di Marsala si è trasformato in un far west.

Giovedì sera, mancano pochi minuti alla mezzanotte. Ion Nadoleanu, 20 anni, sta in piedi accanto la porta d’ingresso della pizzeria Carpe Diem, parla con Costantin Tapu, 38 anni, romeno anche lui.

Poco distante un altro ragazzo, italiano, di 19 anni (sarà lui dopo la rissa ad intercettare i poliziotti in pattuglia in centro). A pochi metri da loro c’è Luigi Loria con una ragazza. Ion li fissa a lungo. Loria e la ragazza non ci fanno caso dello sguardo insistente di Ion. Pochi minuti dopo Tapu esce dalla pizzeria e improvvisamente sferra due pugni al volto di Loria e rincorre l’altro ragazzo italiano. Loria e la ragazza rientrano nel locale. Tapu è fuori controllo, estrae dai pantaloni un coltello che punta verso il locale.

 Arriva in macchina Giuseppe Loria, fratello di Luigi, che si scaglia contro Costantin Tapu. I due si azzuffano, Tapu cade a terra. L’altro ragazzo italiano toglie il coltello a Tapu, scongiurando almeno in quel momento brutte conseguenze. Ma la situazione degenera. Giuseppe, Luigi e Katia Loria colpiscono Costantin Tapu, mentre era a terra, con pugni e calci al volto. Arriva Ion, correndo, tiene in mano un altro coltello. Punta Luigi Loria e lo colpisce con più fendenti, uno arriva al collo. Luigi Loria viene spinto in avanti, si gira, e riceve un’altra coltellata all’addome. Qui cade a terra. Il giovane barcolla, mentre Giuseppe Loria riesce a sottrarre suo fratello da eventuali altri colpi di coltello cade a terra e viene preso a pugni dal fratello minorenne di Ion.

Nonostante le ferite Luigi Loria si alza e si scaglia contro Tapu, entrambi cadono a terra. Mentre gli altri due romeni si azzuffano con Giuseppe Loria. Quest’ultimo nota che il fratello Luigi, dopo essersi per l’ennesima volta rialzato, cade bruscamente rimanendo esanime.
I tre romeni scappano, nel farlo Tapu sferra un calcio al petto e uno schiaffo al volto a Giuseppe Loria, chino a soccorrere il fratello ormai in una pozza di sangue per terra.

 

Si scoprirà poi che Tapu era ubriaco, che Luigi Loria aveva assunto cocaina e cannabinoidi.
Scene di violenza, riprese dalle telecamere, e ricostruite dalla Polizia in poco tempo. Le telecamere che hanno ripreso tutta la sequenza dell’omicidio sono quelle private dei negozi e della stessa pizzeria Carpe Diem. Non ci sono invece quelle del Comune, come invece aveva detto il sindaco Grillo.

Una dinamica di quanto avvenuto molto precisa, ricostruita dalla Polizia sentendo i testimoni e i protagonisti della rissa. E’ stato lo stesso Ion Nadoleanu ad ammettere di aver accoltellato a morte Luigi Loria.
Il più giovane dei tre romeni, di appena 16 anni, ha confermato quanto raccontato dagli altri.
Ieri è stata sentita in commissariato la madre di Ion Nadoleanu, in un lungo interrogatorio. Si sta cercando, infatti, di scavare nei rapporti tra le due famiglie, per capire cosa abbia portato alla rissa sfociata nell’omicidio. Si parla di pregresse tensioni, magari per motivi di gelosia, prima ancora delle scorribande dei Loria sotto casa dei Nadoleanu.

Tensioni che hanno portato poi alla rissa, nel pieno centro storico di Marsala. Una violenza inaudita, come la descrivono anche gli inquirenti benchè i protagonisti fossero tutti incensurati, ad eccezione di alcuni precedenti per reati contro il patrimonio a carico di Giuseppe Loria.

I fatti di giovedì sera hanno generato paure e tensioni in città, per un problema sicurezza che torna ad imporsi. Nel fine settimana il centro storico è stato presidiato dalle forze dell’ordine, intervenute massicciamente per dare una risposta alle richieste di sicurezza dei cittadini. Ma potrebbe non bastare, serve altro, per evitare che una scintilla possa esplodere in altri 15 terribili minuti di sangue.

 

 

 L'omicidio nel centro storico di Trapani di Cristian Favara da parte della compagna Vanda Grignani - Una relazione malata, violenta, fatta di litigi continui, ma anche una storia di tossicodipendenza, di solitudine, sofferenza e di richieste d’aiuto. C’è tutto questo alla base dell’omicidio del 45enne pregiudicato trapanese Cristian Favara, avvenuto sabato notte per mano della compagna, la marsalese, Vanda Grignani che ha ucciso l’uomo con un fendente al petto sferrato con un coltello da cucina (potete leggere qui). Gli inquirenti stanno valutando tutto questo per capire il reale movente del delitto.


Favara stava scontando una condanna per omicidio colposo e traffico di stupefacenti. Era ritenuto colpevole di aver ceduto una dose letale di droga alla giovane, Roberta Oresti, morta di overdose a 24 anni.

Delitto annunciato sui social - Vanda Grignani qualche ora prima del delitto scrive due post che in primo momento appaiono come un volerla fare finita con la vita, e solo dopo l’omicidio i suoi post appaiono quasi come inequivocabili. Alle 23:36 scrive: "sono sola, mi manca la mia famiglia, questo essere mi ha portato all'esasperazione, stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato di fare". Due minuti dopo scrive: “Ho chiesto aiuto, questo mi ha distrutto, polizia e carabinieri difendono lui. Va bene, ho perso tutto, sono stanca, ho perso tutti, non ho più niente da perdere, perdonatemi”.

Diverse richieste di aiuto - Era una donna sola Vanda, proprio a causa di quella relazione si era allontanata dalla famiglia e questo la faceva stare male. Il rapporto con il Favara era ormai ossessivo. Lo conferma l’avvocato Diego Tranchida: "Durante l’interrogatorio con il PM, la donna ha evidenziato che negli ultimi giorni la relazione con il Favara era diventata sempre più difficile tanto da essere costretta a chiedere più volte aiuto anche alle forze dell'ordine. Lo ha fatto per ben sette volte. "Ormai la mia vita era diventata impossibile". E' il racconto di Vanda Grignani. Cristian Favara era violento, le alzava le mani sempre più spesso. E’ quello che la donna ha detto, durante l'interrogatorio di garanzia al carcere Pagliarelli di Palermo, davanti al sostituto procuratore Eleonora Sciorella.

Nei primi momenti Vanda Grignani è scambiata per la vittima dell'omicidio - E proprio a causa di quelle violenze subite dalla Grignani, che la stessa avrebbe denunciato alle forze dell’ordine, tra gli amici e i parenti della donna che sapevano - quando si diffonde la voce dell’omicidio avvenuto in via Avellone, in un appartamento alle spalle della Cattedrale San Lorenzo - subito si pensa che la vittima sia proprio Vanda.

Sono diversi, infatti, i messaggi e i commenti sul suo profilo facebook di persone che pensano che la vittima dell’omicidio sia Vanda Grignani e non il compagno. Roberto scrive: “Riposa in pace Vanda spero che adesso lassù ritrovi la serenità che ti mancava”; “La verità mia cugina non c'è più», scrive, invece, un parente; «Inaccettabile, Vanda mi ha chiamata ieri non vedevo l’ora che scendevo e dove devo venire a trovarti adesso non ci posso credere"», scrive un'altra donna; «Non ci posso credere non ho parole amica mia rip in pace, piccola Vanda resterai sempre nel mio cuore», il commento di un’altra donna. La realtà, è invece un'altra, la vittima è Cristian e Vanda l’assassina.