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30/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021, il caso Denise: Olesya, le nuove indagini, i falsi testimoni, il corto circuito mediatico e l'archiviazione

Il 2021 dopo molti anni di silenzio sulla scomparsa di Denise Pipitone, è l'anno della riapertura delle indagini dopo un rinnovato interesse mediatico. L'intera vicenda rientra tra i fatti di cronaca più importanti dell'anno. Dalla scorsa primavera, con il caso tv di Olesya, la ragazza Russa che "cercava" i suoi genitori, fino a qualche giorno fa, quando il gip del Tribunale di Marsala ha archiviato le indagini riaperte in primavera nei confronti di Anna Corona, Giuseppe della Chiave e la coppia romana, gli italiani hanno seguito la vicenda che, ancora una volta non ha portato alla verità sulla scomparsa della piccola Denise. Questo il racconto di quanto accaduto quest'anno. A 17 anni da quel 1° settembre 2004, Piera Maggio e Pietro Pulizzi continuano a cercare la loro bambina.  

"Denise Pipitone in Russia". Ne parla "Chi l'ha visto? "Potrebbe essere Denise Pipitone, la bimba scomparsa il primo settembre nel 2004 da Mazara del Vallo, la ragazza che ha fatto un appello alla televisione russa e che dice di essere stata rapita quando era piccola. Forse una suggestione dovuta alla somiglianza, ma la giovane donna ha la stessa età che avrebbe oggi Denise. L’appello della ragazza verrà mostrato nella puntata di "Chi l’ha visto?" in onda domani, mercoledì 31 marzo, alle 21. 20 su Rai3.

La ragazza russa è Denise Pipitone? Potremmo sapere domani, martedì, la verità. E' attesa in queste ore da parte della Tv russa l'annuncio in diretta se il gruppo sanguigno di Olesya Rostova, rapita da piccola e in cerca dei genitori, si incrocia effettivamente con quello di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. Domani invece ci sarà il primo confronto faccia a faccia tra l'avvocato Giacomo Frazzitta e la giovane russa in cerca della propria madre. Il tutto in diretta sulla tv russa, nella trasmissione "Lasciali parlare". È proprio in quella trasmissione che la giovane ha fatto il suo appello tra le lacrime. La Rostova sarà in studio, mentre l'avvocato Frazzitta sarà collegato in diretta da Marsala.

Dalla speranza, molto cauta, nutrita da Piera Maggio, al bluff, imbastito per giorni, dalla tv russa. Ieri la conferma di quello che già era nell’aria, e che dalla Russia ci hanno messo giorni a ufficializzarlo, in un lungo reality giocato sulla pelle delle persone. Olesya non è Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo, quando aveva appena 4 anni, e mai più ritrovata. Un brutto finale che mette fine alle speranze della mamma di Denise, Piera Maggio. Lo ha annunciato il legale della signora, Giacomo Frazzitta, che ha partecipato a Let Them Talk, il programma russo che si è occupato della questione. La trasmissione, in particolare, ha comunicato in diretta che il gruppo sanguigno di Olesya è diverso da quello di Denise.

Continua a tenere banco con nuove rivelazioni e appelli il caso di Denise Pipitone - Denise Pipitone, nuove rivelazioni e appelliLa trasmissione di Rai2, Ore 14, non spegne i riflettori sul caso di Denise Pipitone accogliendo l’appello di mamma Piera Maggio. Il programma ha trasmesso un’intervista realizzata all’allora procuratore capo di Marsala, Alberto Di Pisa, che ha raccontato dei particolari importanti sul caso della sparizione di Denise Pipitone. Chi l’ha portata via dalla sua famiglia? “Jessica, perché coincidono gli orari”, ha replicato. “Nello stesso orario la madre si allontana dal posto di lavoro, quindi c’è tutta una coincidenza in quel periodo”, ha aggiunto. La Pulizzi è poi stata assolta anche in Cassazione. “Io resto convinto malgrado l’assoluzione che il fatto sia maturato nell’ambito familiare e nasce da un vero e proprio odio che Jessica Pulizzi nutriva nei confronti di Piera Maggio e della bambina perchè il padre era andato a convivere con la Maggio lasciando la madre Anna Corona”, ha proseguito. L’ex procuratore non avrebbe alcun dubbio sul coinvolgimento delle due donne: “Non vedo altre causali”, dice.

Denise, altre rivelazioni di Piera Maggio. La Procura di Marsala riapre le indagini - La Procura di Marsala ha deciso di riaprire le indagini su Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004. Del caso è tornato ad occuparsi ieri "Chi l'ha visto?". Sarebbero infatti venute fuori alcune intercettazioni inedite di due telefonate che potrebbero essere indizi per ricostruire la vicenda della piccola. Come ricostruito nella trasmissione condotta da Federica Sciarelli, la polizia e i carabinieri erano convinti di aver visitato la casa di Anna Corona, ma in realtà avevano ispezionato un altro appartamento, diverso da quello abitato dalla prima moglie di Pietro Pulizzi, il papà naturale di Denise. «In tutta questa storia ci sono state solo lacune e depistaggi, che col tempo non sono state chiarite ma sono addiritture diventate più oscure. Ho saputo della scomparsa di Denise alle 12.30 e sono arrivata a casa poco dopo, trovando già le forze dell'ordine sotto casa» - spiega Piera Maggio in collegamento con lo studio di Chi l'ha visto? - «In questa storia ci sono incompetenze da parte degli inquirenti, ma anche tantissimi depistaggi, che non hanno permesso di ritrovare mia figlia. Lo dico con forza da anni». In commissariato, una microspia registra, ma solo in parte, le conversazioni tra Anna Corona, la figlia Jessica Pulizzi e Gaspare, l'ex fidanzato di quest'ultima. L'uomo spiega di essere stato anche malmenato in commissariato, poi nei giorni seguenti ha una crisi di nervi e finisce per essere ricoverato. Un'intercettazione ambientale registra anche Anna Corona mentre parla con un carabiniere, dandogli del tu e chiamandolo col diminutivo di Peppe. C'è poi un'altra intercettazione, molto disturbata, in cui Gaspare e Jessica parlano tra loro. Sembra che Gaspare chieda a Jessica, parlando di Denise: «Che cosa le hai fatto?». E la risposta, disturbata e bisbigliata, sembra essere: «L'ho messa dentro». Una versione che ovviamente non convince il perito della difesa di Jessica Pulizzi Emergono poi altre intercettazioni ambientali, come la furente conversazione tra Anna Corona e la figlia Jessica. La madre chiede alla figlia se in qualche modo avesse a che fare con la scomparsa di Denise, la ragazza nega sempre ma ad un certo punto si sente: «Però poi a casa ce l'ho portata».

Denise, si cerca in un pozzo - I vigili del fuoco e il nucleo speleologico stanno svuotando un pozzo pieno d'acqua alla ricerca di indizi. Da questa mattina sono in corso ispezioni nella casa di via Pirandello, a Mazara, in cui viveva Anna Corona, ex moglie del padre di Denise Pipitone. Le ispezioni nascono da una segnalazione, rimasta anonima, e disposta dalla procura di Marsala. Da ore carabinieri, Ris, e vigili del fuoco sono a lavoro nel garage della casa in cui abitava Anna Corona. In queste ore è trapelata l'ipotesi che si stia cercando il corpo di Denise, ma è una circostanza che la Procura ha smentito. Adesso si sta svuotando l'acqua da un pozzo scoperto nel garage della casa che fino a un paio d'anni fa era abitata da Anna Corona. Mazara e mezza Italia sono con il fiato sospeso, proprio mentre stasera ci sarà una manifestazione a Mazara, in piazza, per chiedere la verità sul rapimento della bambina, avvenuto nel 2004. Rimane il mistero di come questi accertamenti si stiano facendo solo ora, 17 anni dopo.

Nessun esito nel sopralluogo nella casa dove abitò Anna Corona - E' stata sospesa ieri sera l'ispezione dei carabinieri della Scientifica e dei vigili del fuoco nella casa di via Pirandello 55 a Mazara del Vallo che fu in uso ad Anna Corona, l'ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico della piccola Denise Pipitone. La donna è la mamma di Jessica Pulizzi (sorellastra della piccola scomparsa l'1 settembre 2004), finita sotto processo e assolta nei tre gradi di giudizio. Il sopralluogo è stato disposto dalla Procura di Marsala "per verificare lo stato dei luoghi e se sono stati effettuati lavori edili" dopo la riapertura delle indagini sulla scomparsa di Denise. In particolare gli inquirenti, sulla base di alcune segnalazioni giunte negli ultimi giorni, hanno cercato una eventuale stanza segreta dove potrebbe essere stata nascosta Denise subito dopo il rapimento e hanno anche fatto ispezionare un garage con una botola e un pozzo sottostante. Le ricerche fino ad ora non hanno dato alcun esito, tanto che non sono stati nemmeno posti i sigilli all'edificio. Non è ancora chiaro se le ricerche riprenderanno oggi e se gli investigatori ritengono conclusi gli accertamenti.


"Denise è viva, ha anche una figlia" ha detto stamattina l’ex pm Maria Angioni, che indagò sul caso - Dalla famiglia della piccola arriva però una nota: «Invitiamo tutti — giornalisti, magistrati o avvocati — alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala». «Io — ha detto Angioni — sono sicura che sia viva, nei giorni scorsi ho mandato in procura una serie di foto e documenti che mi danno la personale certezza che sia viva, ha una famiglia, ha anche una figlia. Prima era una probabilità, ma ormai ho la personale certezza che sia così». L’avvocato Frazzitta, che segue la madre della bambina scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, all’Ansa afferma di non avere ricevuto segnalazioni in proposito, specificando di parlare anche a nome della madre di Denise. «Non vediamo tuttavia la necessità — aggiunge — di fornire informazioni particolarmente dettagliate, frutto o meno delle indicazioni di un mitomane o che dovessero anche risultare fondate, perché ancora al vaglio della magistratura». Il legale stigmatizza quindi le dichiarazioni dell’ex Pm Angioni «anche perché provenienti da un magistrato che nella sua funzione potrebbe avere un canale privilegiato con i suoi colleghi». 10,30 - "Denise è viva, vive bene ed è mamma", sono le parole che l'ex pm di Marsala Maria Angioni ha pronunciato questa mattina in diretta su RaiUno al programma Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele.

Ex pm Angioni indagata per false dichiarazioni. Aveva denunciato presunti depistaggi - L'ex pm di Marsala Maria Angioni, che indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bambina sparita l'1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, è indagata per false dichiarazioni a pubblico ministero dalla Procura di Marsala. La donna, ora giudice del lavoro a Sassari, ha ricevuto un invito a comparire e l'informazione di garanzia. Angioni, protagonista di continue e sorprendenti dichiarazioni ai media, aveva rilevato tentativi di depistaggio, connivenze e falle gravissime nell'inchiesta sulla scomparsa della bambina che lei aveva condotto 17 anni fa.

La lettera anonima: "In macchina con la bimba c'era Ghaleb" - Nuovi sviluppi sul caso di Denise Pipitone. Nell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?‘ si è parlato della lettera anonima con la quale un testimone spiega di aver visto Denise in macchina insieme ad altre 3 persone. Il programma di Rai 3, condotto da Federica Sciarelli, ha mostrato un estratto della lettera scritta dal testimone anonimo che spiegherebbe le dinamiche di quanto accaduto e fa il nome di Gaspare Ghaleb. Il testimone dice di aver avuto un contatto fra la sua auto e quella in cui ci sarebbe stata la piccola Denise,si è fermto per controllare lo specchietto e ha sentito una bimba gridare “aiuto mamma!“. Alla guida quell'auto scrice c'era “il tunisino, il ragazzo di Jessica Pulizzi”.

L'avvocato, i giornalisti, i falsi testimoni: la Procura di Marsala chiude le nuove indagini su Denise - Mitomani che si improvvisano testimoni, un avvocato che gli dà credito, un circo mediatico impazzito. La Procura di Marsala chiude le nuove indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. Ma nel provvedimento non mancano bacchettate per tutti: per i giornalisti che si sono buttati a capofitto sulla storia, per chi inquina le indagini, per il ruolo anche dell'avvocato Giacomo Frazzitta, il legale di Piera Maggio. «C'è un altissimo rischio di inquinamento indotto dalle modalità con cui in modo martellante e asfissiante le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso della piccola Denise Pipitone». E’ l’allarme che i pm di Marsala lanciano nel provvedimento con cui la scorsa settimana hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. Cinquantadue pagine di motivazione in cui si ripercorrono i nuovi accertamenti eseguiti e le storie di falsi testimoni come Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba che hanno confessato di essersi inventati tutto. I due avevano contattato il legale della madre di Denise, l’avvocato Giacomo Frazzitta, e gli avevano raccontato di aver visto la bambina nell’hotel di Mazara in cui lavorava la Corona, il giorno della scomparsa. Gli accertamenti bancari e telefonici hanno provato che i due si erano inventati tutto. «La vicenda - scrivono i magistrati - è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera" Dopo aver scoperto le menzogne dei due, i pm li convocano. La donna, terrorizzata, chiama Frazzitta. Le loro conversazioni vengono intercettate. «L'avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non potendo essere a conoscenza della falsità delle dichiarazioni della donna - scrivono i pm in una durissima parte dedicata al legale - reagiva con rabbia esprimendo giudizi pesanti sui magistrati». "Sono puerili! Perché i magistrati fanno schifo cara signora” dice Frazzitta non sapendo che la telefonata è intercettata – I magistrati fanno schifo in Italia lo dobbiamo dire e sta succedendo anche nel caso Denise. Se ne stanno andando a indagare la collega. Quale è l’urgenza?». Il riferimento è all’inchiesta sulla ex pm Angioni che, dopo aver denunciato depistaggi sulla inchiesta originaria sulla scomparsa di Denise, si è ritrovata indagata per false informazioni a pm. Per i magistrati «evidentemente in questo modo si potenzia la reticenza».

«Le intercettazioni telefoniche e ambientali captate nel corso delle indagini danno conto di una vischiosa commistione tra protagonisti della vicenda, giornalisti e parti processuali in grado di fuorviare e compromettere la genuinità di delicati passaggi investigativi» scrivono i pm di Marsala.

«L'influenza dei media è a tale punto che essi non si limitano a raccontare gli eventi piuttosto, spesso, in una gara a chi arriva prima tra diverse testate giornalistiche, a provocarli. E tali eventi hanno pure una sgradevole referenza sulle indagini in corso», aggiungono. Nel provvedimento viene fuori anche la figura di un ex carabiniere, Francesco Lombardo, ora collaboratore di Giacomo Frazzitta, il legale di Piera Maggio, la madre della piccola Denise. I magistrati parlano di «un monitoraggio delle indagini, grazie a una pericolosa triangolazione veicolata da Lombardo che attingeva notizie dallo studio legale dal quale sono partiti diversi input all’indagine, e immediatamente li riferiva al giornalista di turno». Dai contatti di Lombardo emerge che diversi giornalisti erano a conoscenza «degli spunti investigativi prima ancora che venissero sviluppati».

Nel provvedimento la Procura parla di «insano rapporto indissolubile tra le parti processuali e i giornalisti " e di "cortocircuito mediatico-giudiziario potenzialmente. idoneo a ingenerare false piste e inutili speranze». La Procura di Marsala nei giorni scorsi ha ascoltato Gaspare Ghaleb, l'uomo oggi 35enne all'epoca era il fidanzato di Jessica Pulizzi. Ghaleb, è stato anche condannato per falsa testimonianza. Negli anni si è contraddetto nelle ricostruzioni di quanto fatto il giorno della scomparsa di Denise, ma anche su cone e quando aveva appreso della scomparsa della bimba. I tabulati telefonici e altre testimonianze però hanno dato versioni dei fatti differenti.

L'intercettazione choc. Anna Corona dice alla figlia che è stata lei - “Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe”, è questa la confessione choc che Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone - la piccola scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004 (ieri il suo 21° compleanno) - fa alla figlia Alice, nel corso di una conversazione intercettata il 25 maggio scorso, dai carabinieri del comando provinciale di Trapani.

Nella conversazione con la figlia minore, Anna Corona ricostruisce i movimenti di quel primo settembre 2004, ed emergerebbero fatti che non erano emersi prima o che emergono in maniera differente. Alice riferisce alla madre di non essere mai andata quel primo settembre al Mercatone. Affermazione che confermerebbe che sui movimenti avvenuti il giorno del rapimento di Denise non sarebbe stata detta la verità.

La conversazione tra la Corona e la figlia è molto nitida fino ad un certo punto, poi però si sente meno, probabilmente perché la Corona copre il telefonino, che è l’apparato intercettatore. L’intercettazione completa è questa:

Corona: Lo vuoi sapere cu fu tanno.

Alice: Ti sento.

Corona: Lo vuoi sapere? Io cu Giuseppe (abbassando sensibilmente il tono della voce).

Alice: ah…. tu…. (incomprensibile)….

Corona: Alice non devi fare però … altrimenti poi con te non ci parlo più… se gli ha detto Sbacchi a Jesi (diminutivo di Jessica)… gli ho detto: “Ma lei pensa che ci stanno… inc…. conferma…. Dice Si sennò non ci sarebbe tutto questo… inc che finisce…” Hai capito?

Alice: …. Inc

E’ dunque chiaro che Anna Corona, riguardo ai movimenti del primo settembre 2004, dice alla figlia Alice un fatto che quest’ultima sconosceva e sembra essere una vera confessione sul proprio coinvolgimento nel rapimento di Denise. La Corona parla di un certo “Giuseppe”, persona con cui avrebbe collaborato ma che non è stato individuato. In un’altra intercettazione, invece, Anna Corona colloquia con la madre Antonietta Lo Cicero, la quale rivolgendosi alla figlia dice: “Puru iddru a pigghiao”, riferendosi a Gaspare Ghaleb, ex fidanzato della figlia di Anna Corona, Jessica Pulizzi.

Archiviate le indagini nate dal corto circuito mediatico-giudiziario... - Archiviate le indagini sulla vicenda di Denise Pipitone. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Sara Quittino, accogliendo la richiesta della Procura ha archiviato le indagini nei confronti dei quattro indagati: Anna Corona, 58 anni, ex moglie dei Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise, e madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina scomparsa il 1° settembre 2004, che per la scomparsa di Denise è stata processata e assolta in tre gradi di giudizio.

Gli altri indagati per i quali sono state archiviate le indagini sono: Giuseppe Della Chiave, 53 anni, e due coniugi romani Antonella Allegrini di 63 anni e il marito Paolo Erba di 71. Della Chiave, che era già entrato nell’inchiesta sulla scomparsa di Denise, e poi assolto, è il nipote di Battista della Chiave, il sordomuto che avrebbe detto di aver visto il nipote a bordo di uno scooter con la piccola Denise in braccio. Per quanto riguarda i coniugi romani, accusati di aver reso falsa testimonianza al pm, il procedimento a loro carico è stato archiviato, perché dopo le indagini della Procura, che ha scoperto che si erano inventato tutto, hanno confessato di esserci inventato il racconto sulla presenza di Denise nell’albergo dove lavorava Anna Corona.

Indagini riaperte in seguito al clamore mediatico televisivo - Nell’ordinanza di archiviazione per i quattro indagati, il giudice Quittino dice chiaramente che la riapertura delle indagini a carico di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave è scaturita in occasione della nuova ribalta mediatica che i media, e in particolare la televisione, hanno riacceso sulla scomparsa di Denise, come già avvenuto in passato. In particolare nell’ordinanza si fa riferimento al caso di Oleysa Rostova, una giovane russa, somigliante alla mamma di Denise che nell’aprile 2021, si rivolge ad una trasmissione tv per cercare i propri genitori che, secondo quanto dichiara non ha mai incontrato. Sappiamo poi com’è andata, con la richiesta di verifica del gruppo sanguigno che, ovviamente, non corrispondeva a Denise.

Il corto circuito mediatico-giudiziario e le false piste - La vicenda riguardo alla testimonianza della signora Allegrini è emblematica di come si può condizionare e inquinare le prove a causa della sovra esposizione mediatica del caso. Così come lo aveva scritto lo stesso pm nella richiesta di archiviazione: “la vicenda è descritta così minuziosamente dai media che chiunque – pur senza averne una conoscenza diretta – potrebbe assumere il ruolo di testimone. Ciascun navigatore del web o assiduo telespettatore di talk show a sfondo giornalistico, attingendo notizie dalle innumerevoli fonti aperte, sarebbe oggi in grado di raccontare dettagli, di precisare circostanze e finanche di confermare o costruire circostanziate accuse. Ne è prova la puntuale descrizione fatta dalla Allegrini circa l’Hotel Ruggero II, luogo dove non è mai stata”.

Non c'è la parola fine sul caso Denise - L’archiviazione delle indagini nei confronti dei quattro indagati, generate da un sorta corto circuito mediatico-giudiziario, non pone comunque la parola fine sulla vicenda di Denise Pipitone. Nel caso di nuovi elementi e nuovi possibili sviluppi, nulla toglie, infatti, che si possano riaprire, in base a fatti nuovi. Lo scrive lo stesso gip alla fine della sua ordinanza di archiviazione: “Non si esclude che possano palesarsi fonti genuine in grado di riferire elementi utili o possano essere altrimenti suggeriti percorsi investigativi attraverso cui giungere, finalmente, alla tanto agognata ricostruzione dei fatti relativi alla scomparsa della piccola Denise”.