La storia di Vincenzo Biondo, il 61enne clochard di origine marsalese nelle settimane scorse ha colpito tutta l’Italia. L’uomo, in pratica, è “tornato in vita” a La Spezia e trovato nuovamente la sua identità, dopo che il tribunale di Trento nel maggio 2011 aveva dichiarato la sua “morte presunta”, a seguito della richiesta fatta dal fratello Vito, che di lui non aveva più notizie dal lontano 1977.
E’ una storia difficile quella di Vincenzo e della sua famiglia, una storia che ha inizio a Marsala, dove è nato l’11 marzo del 1960, assieme al suo gemello Tommaso, in contrada Baglio, all’epoca Marsala e oggi Petrosino.
Dopo il terremoto del Belice nel 1968 e in seguito alla prematura scomparsa della madre, la famiglia Biondo si trasferì in Germania, ma in seguito Vincenzo, Tommaso e il fratello Vito, furono affidati all’Ente Nazionale Assistenza Orfani dei Lavoratori Italiani di Trento. Quando i tre ragazzi crescono le loro vite prendono strade diverse. Vito inizia a lavorare, si sposa e si trasferisce a Trieste. Vincenzo e Tommaso purtroppo iniziano a girovagare in giro per l’Italia e Tommaso muore a Bologna nel 1993. Vincenzo, molto più forte, scompare dall’età di 17 anni e per 44 anni non si fa vivo, il fratello come detto nel 2011 pensa sia morto e si rivolge al tribunale di Trento che dichiara la morte presunta.
Il 26 giugno del 2020 Vincenzo Biondo ricompare, presentandosi al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di La Spezia a causa di un grave malore. E da lì è iniziata una storia di ricerche e incroci per capire chi fosse quel sessantenne malandato e taciturno. Il tribunale ha nominato per lui un amministratore di sostegno, che per aiutarlo ricostruisce la sua identità risalendo al nome di Vincenzo Biondo, che al comune di Marsala risulta deceduto.
Grazie alle indagini dei carabinieri di Levanto emerge che Vincenzo Biondo era stato fermato e identificato a Prato nel 2011 con impronte che corrispondevano alle sue, e tramite i colleghi di Trieste si riesce a risalire al fratello Vito, a cui è stato chiesto il riconoscimento. E’ stato fatto il confronto delle sue impronte digitali con quelle che dieci anni fa gli avevano rilevato i carabinieri di Prato.
Vincenzo in oltre 40 anni, dopo essere caduto in depressione, ha girovagato senza una meta nell’Italia centro settentrionale. Adesso l'uomo dovrà comunque lasciare la struttura ospedaliera, dove è assistito da un anno. Per lui i servizi sociali si stanno adoperando per trovare una sistemazione.