Dopo lo sfregio, l'immediato ripristino dei luoghi.
La Scala dei Turchi, uno dei gioielli naturalistici più conosciuti della Sicilia, è stato ripulito dalle sostanze con le quali era stata imbrattata la falesia bianca.
Un atto di vandalismo cancellato a tempo di record grazie all'intervento degli uomini della Protezione Civile (presenti numerosi volontari) delle sedi di Agrigento, che hanno lavorato in collaborazione con il Comune di Realmonte e la Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento. Il materiale rosso disperso sulla bianca scogliera era ossido di ferro in polvere: per rimuoverlo è stato necessario aspirarlo dalla superficie su cui era stato depositato. Soddisfazione è stata espressa dal responsabile regionale della Protezione Civile Salvo Cocina. Anche Angela Roberto, presidente della sede di Agrigento di Archeoclub D'Italia, ringrazia sia i numerosi volontari che hanno partecipato alle operazioni di pulitura sia i tecnici della Soprintendenza.
"Ringraziamo il Soprintendente Michele Benfari - afferma - che con il suo staff tecnico è prontamente intervenuto sia nel riconoscere la sostanza che nella rimozione della stessa. Ha partecipato egli stesso nominando un altro tecnico specializzato nel trattamento delle pietre, Corrado Capraro. La Sicilia ha dato un grande esempio e dunque ringraziamo le istituzioni che con immediatezza, nell'arco di poche ore hanno garantito il ritorno allo splendore della Scala dei Turchi, sito amato nel Mondo. Speriamo che i colpevoli vengano individuati al più presto"