Sono giunte ad una svolta importante le indagini sullo scandalo della Scala dei Turchi, lo sfregio alla scogliera di marna bianca avvenuto la scorsa settimana con una sostanza chimica di colore rosso.
I carabinieri della compagnia di Agrigento, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, hanno acquisito le immagini del sistema di video-sorveglianza e avviato degli accertamenti mirati sulla vendita del prodotto utilizzato per imbrattare la scogliera di marna bianca. Operazioni che hanno consentito ai militari dell’Arma di restringere in maniera decisiva il cerchio in pochi giorni.
La sostanza di colore rosso utilizzata dai vandali non era indelebile e, grazie ad un rapido e provvidenziale intervento dei volontari è stata totalmente eliminata restituendo alla Scala dei Turchi il suo aspetto originario.
A seguito di perquisizione domiciliare e conseguente sequestro di cose pertinenti al reato, i Carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento Q.D. e G. F. entrambi da Favara in quanto ritenuti responsabili del danneggiamento della Scala dei Turchi del 9 Gennaio.
Come prove a carico dei due denunciati i militari dell'Arma hanno addotto le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei luoghi e l'esito delle disposte perquisizioni domiciliari.
Q. D. risulta pluripregiudicato con diversi precedenti giudiziari e di polizia fra i quali annovera un attentato alla metropolitana di Milano e un altro alla Valle dei Templi di Agrigento nonché un' altra azione di danneggiamento ai danni della marna di Punta Bianca.
Lo stesso Q. D. risulta essere già stato sottoposto a misura di prevenzione e da ultimo nuovamente riproposto (proposta tuttavia rigettata dal Tribunale di Palermo) ed è in atto sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla Questura di Agrigento.
Quanto alle motivazioni del gesto si ipotizza un'atteggiamento di generica e vaga contestazione nei confronti del Sistema e delle Forze dell'Ordine, come è dato scorgere sulle pagine dei social dello stesso indagato.
Il materiale probatorio raccolto deve essere ora valutato dal pm procedente e successivamente dal giudice competente, ferma restante la presunzione di innocenza per entrambi gli indagati.
Il Procuratore Patronaggio si è personalmente complimentato con il comandante della Compagnia di Agrigento Magg. Marco La Rovere per la tempestività delle indagini.