Domenico Venuti, sindaco di Salemi. L’ordinanza dei sindaci che chiudono le scuole ma tengono aperto tutto, è eversiva?
Ma, in un certo senso è così. Io indirizzerei però quello che può avere un alone di eversione verso quello che è il provvedimento del presidente della Regione Musumeci con il quale ha scritto nero su bianco che è possibile in Sicilia attivare la Dad in zona arancione, mentre il decreto nazionale dice altro. Ho tenuto il punto nelle due scorse settimane, sia sul tavolo Anci che su quello provinciale, per evitare che si arrivasse ad innescare un meccanismo di grande confusione e paura, visto che in questa fase ormai dobbiamo considerare il Covid quasi come un compagno di viaggio. Non ho chiuso la scuola la scorsa settimana, ma di fronte ad un parere scientifico dell’Asp, io mi fermo. Magari in seguito potremmo commentare, e parlare di ciò che ha portato l’ASP che fino a venerdì assicurava che non c’erano le condizioni per chiudere le scuole e poi da venerdì sera a sabato mattina, sono piovuti una serie di pareri e nulla osta che hanno poi portato alla decisione della chiusura.
L’Asp di Trapani inizialmente era contraria alla chiusura delle scuole?
Fino al venerdì diceva che non c’erano motivi per la chiusura. L’Asp è un ente medico scientifico e mi auguro che non faccia politica e non sia indotto dalla politica nel prendere provvedimenti, ma è chiaro che se il sabato mattina arriva ai sindaci una nota dal dipartimento di Prevenzione in cui si dice che la Dad in dieci giorni potrebbe fermare un contagio che potrebbe essere pericoloso per le nostre strutture, sfido chiunque a dire cosa dovrebbe fare un sindaco che si trova tra l’incudine e il martello. Premetto che per il sottoscritto la linea più giusta è quella adottata dal governo. Noi dobbiamo valutare, dopo il rientro in classe, la sostenibilità o meno della didattica in presenza. Ma di fronte ad un parere scientifico dell’Asp e ad una ordinanza del presidente della Regione, vorrei che lo Stato impugnasse l’ordinanza con la quale si deroga ad un principio nazionale e se questo non è possibile, non posso essere io disapplicare la norma ma chi è deputato ad occuparsi di mettere a posto e ordinare la gerarchia delle fonti e a dare una risposta chiara e netta. Io ho fatto una ordinanza sofferta e con un travaglio interiore, non mi sono attenuto ai dieci giorni, ma solo fino a sabato e sono pronto a revocarla domani mattina, se dall’Asp arrivano segnali diversi. La prudenza è fondamentale, ma non è serio che si invochi la prudenza per la scuola quando ci sono poi tutte le attività aperte, perché così non abbiamo messo al riparo nessuno. Il Governo in questo doveva essere più chiaro. A mio avviso nel decreto del 29 dicembre doveva essere ancora più chiaro sulle scuole perché la Dad danneggia ragazzi e famiglie.
Sindaco Venuti, il ricorso del ministero della Salute nel caso di Siracusa non rischia di essere un monito per dire a tutti i sindaci ritirate le vostre ordinanze?
Io non capisco perché il ministero della Salute non ha impugnato l’ordinanza di Musumeci che è a monte di tutte le ordinanze. Se parliamo di gerarchia delle fonti, questa va rispettata. Io auspico che quanto prima si faccia chiarezza, perché non è il problema della Dad, noi rischiamo di innescare un meccanismo di paura e diffidenza nei confronti della scuola che è sicura. Mio figlio è attualmente positivo al covid, fortunatamente senza conseguenze, è un ragazzino vaccinato ma lo ha contratto non a scuola ma fuori e per questo devo dire che a partire dall’associazione Anci nelle settimane scorse si è creato questo atteggiamento di paura nell’istituzione scuola che non è tollerabile a mio avviso e va ribaltato. Io non ho certezze in tasca, ma vorrei seguire i protocolli; al momento c’è un provvedimento che sta in mezzo tra i Comuni e lo Stato ed è l’ordinanza del presidente della Regione. Chi ha il potere per farlo, impugni quella e decade tutto a cascata e si chiude ogni confusione e soprattutto si eviti che la responsabilità ricada su un sindaco di periferia che non ha gli strumenti scientifici per valutare cosa è giusto o cosa non è giusto fare. O creiamo queste condizioni oppure credo avremo dei mesi complicati, peggio di quelli di inizio pandemia e noi non possiamo permettercelo.
Domenico Venuti, che consiglio può dare ai suoi colleghi per resistere alle pressioni di quei cittadini che pretendono delle decisioni a tutela dei loro figli e ovviamente del diritto allo studio?
Vorrei dare un consiglio a tutti, non solo ai miei colleghi. E’ chiaro ed ovvio che dobbiamo attenerci ai pareri scientifici che devono seguire dei meccanismi precisi e certi. Non si può attuare un meccanismo di scaricabarile, ma ai miei colleghi dico di evitare di creare allarmismi e di accompagnare questo percorso difficile attraverso atteggiamenti, coerenti e responsabili. Una sottosegretaria ha definito sceriffate questi atteggiamenti rispetto alla chiusura delle scuole. Il sindaco non è uno sceriffo che gestisce una contea, ma parte di una organizzazione che fa capo allo Stato che vede tutti compartecipi alla gestione della Cosa pubblica, e ritengo che ci deve aiutare il livello superiore nel mettere chiarezza rispetto a quanto sta accadendo. Non dobbiamo essere noi sindaci ad aggiungere elementi di paura, dobbiamo rassicurare ma per questo ci vuole una tenuta istituzionale di filiera che è mancata.
Sindaco Venuti, parliamo di politica, il PD a Marsala è senza guida, lei è il segretario provinciale, ci saranno delle novità per la segreteria marsalese e quando?
Siamo reduci da un’assemblea provinciale con la quale abbiamo messo a posto molte cose che in questi mesi non andavano per il verso giusto. Adesso arriviamo a Marsala. Ho lavorato assieme al segretario regionale e ed è indetto un congresso straordinario che si farà con la presentazione delle candidature entro il 15 aprile e potranno partecipare tutti i tesserati fino al 30 di marzo. Dal punto di vista delle regole ci siamo, ora mi auguro che ci sarà un approccio sereno e collaborativo.
Sindaco Venuti, chi sarà secondo lei il successore di Mattarella?
Io penso che ci voglia una persona all’altezza, di buon senso, non divisiva, non solo per i parlamentari ma anche per gli italiani. Ritengo che ci siano diverse figure magari qualcuna non è uscita fino a questo momento. Dal canto mio non ho dei nomi in particolare, ma posso dire che sono d’accordo con quanto detto dal presidente della Camera Roberto Fico, che ha delineato un profilo in linea con la costituzione ma anche con il sentire degli italiani che in questo momento hanno bisogno di unità e non di spaccature.