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18/01/2022 06:00:00

Sicilia 2022: De Luca si candida, Musumeci cerca la pace dopo la crisi 

 Cateno De Luca ha trascorso la notte in tenda, proprio lì ci sono i traghetti che imbarcano per Reggio Calabria, la sua è una protesta contro le norme che regolano l’attraversamento solo a chi è in possesso di super green pass, al mattino presto con la sua solita diretta Facebook ha spiegato meglio la notte passata e nella mattinata di ieri sono arrivate le dimissioni da sindaco della città di Messina.

Le dimissioni erano nell’area, le aveva annunciate già qualche mese fa, ha anticipato i tempi ma non ha specificato le motivazioni che saranno rese ufficialmente solo quando quando il provvedimento sarà efficace.

Correrà per la presidenza della Regione, una candidatura che mette in campo contrapponendosi all’uscente Musumeci, di cui ha troncato tutta l’azione esecutiva, bocciando senza ripetizione la sanità di Razza, il bilancio di Armao e aspramente criticando proprio Musumeci.

C’è così il primo ufficiale candidato presidente, mentre dall’altra parte della politica di governo ci sono degli incontri con cui si tenterebbe di appianare il danno fatto da Musumeci: azzeramento si, azzeramento no.


Gli alleati ben sanno che un azzeramento adesso comporterebbe un danno enorme per la Sicilia, ma è pur vero che si parte da una presa d’atto importante: su Musumeci non c’è più un indice di gradimento che lo consegnerebbe alla prossima candidatura, questo significa anche avere dei guai in casa centrodestra, che nel frattempo non ha avuto la forza nemmeno di indicare una via per la candidatura a sindaco di Palermo, così come anche in casa centrosinistra. Tutto è rimandato all’elezione del Capo dello Stato, poi largo alle intese e alle coalizioni.

 

Musumeci cerca adesso di avere un aiuto da Gianfranco Miccichè, che nel frattempo non ha avuto timore a dire nelle varie interviste, che il danno fatto da Razza alla Sanità è enorme e che certamente Forza Italia non è interessata ad amministrare quell’assessorato nella fase finale di un esecutivo iper criticato.

Tele da tessere per il governatore uscente, da Roma a Palermo per assicurarsi o una candidatura certa al senato ovvero una riconferma alla guida della Regione, una exit strategy che però fa fatica a costruire sia per se stesso che per i suoi fedelissimi.

Nel frattempo si guarda altrove per il prossimo governatore da candidare, che potrebbe essere anche Raffaele Stancanelli, mentre altri politici di rango chiedono una discesa in campo di Raffaele Lombardo.