Nino Papania, la crisi del governo Musumeci in Sicilia preannuncia una nuova coalizione per le prossime regionali?
Non credo che ai siciliani interessi qualcosa di questa pseudo crisi o di eventuali riunioni di maggioranza. I problemi reali della nostra Isola sono ben diversi, se qualcuno davvero ascoltasse il tessuto sociale si renderebbe conto di come queste crisi non solo vengano unicamente percepite come giochi di potere ma non appassionano e creano ulteriore scollamento tra la politica e i cittadini.
Quindi secondo lei Nello Musumeci ha inscenato l’azzeramento?
No, credo che lui per primo abbia creduto di andare avanti su quella strada. Un gesto e un discorso istintivo, che per alcuni versi può anche essere compreso, per certi altri invece ha creato legittimi dubbi e altrettanto caos. Un presidente può azzerare ma non è una mossa che renderebbe agevole il percorso di fine legislatura, non penso ai posizionamenti dei partiti ma ai tanti fascicoli aperti sulle scrivanie degli assessori.
Si proseguirà con questo andazzo?
Difficile dirlo fino a quando i partiti tutti non si confronteranno in maniera collegiale con il presidente, al momento ci sono solo incontri bilaterali. E’ mancata la condivisone e la partecipazione, non lo dico io ma esponenti diretti della maggioranza.
Non sarà Musumeci il prossimo candidato alla presidenza?
Ho letto di seggi romani sicuri, di braccio di ferro per la ricandidatura. Io dico che fino a quando la politica resterà chiusa dentro i palazzi a ragionare sui posizionamenti allora difficilmente si lavorerà in prospettiva per la Sicilia.
L’assoluzione di Raffaele Lombardo è un ritorno alla politica?
Bisognerebbe chiederlo a lui, personalmente credo che sia stata in parte archiviata una storia giudiziaria, e anche umana, che ha visto la commistione tra politica e ambienti non sani, alimentando il dubbio sull’onestà della classe dirigente. Penso che finalmente Lombardo oggi possa raccontare una storia diversa, anche siciliana.
Si voterà a Palermo a maggio, che manovre metterà in campo il Movimento VIA?
Intanto attendiamo l’elezione del Capo dello Stato, poi ci sarà necessità di una sintesi su Palermo. Troppi candidati, pochi programmi. Gli elettori hanno bisogno di chiarezza.
Chi sarà il prossimo presidente della Repubblica?
Posso dirle come dovrebbe essere: una figura di alto spessore morale, garanzia di rispetto e tutela della nostra Carta Costituzionale. Un presidente super partes. Aggiungo e sarò più esplicito, tra Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio dei Ministri uno dovrebbe essere uomo e l’altra figura donna. E’ importante e soprattutto sappiamo che ci sono delle donne preparate e in grado di assume sia il primo che il secondo ruolo, come l’Europa insegna e ci sta dimostrando.
Si voterà ad Erice, siete già pronti?
Le liste sono in fase di limatura, i tavoli lavorano allestimento del programma, la coalizione c’è. Siamo in cammino.