Il Circolo Legambiente di “ Marsala – Petrosino” interviene sul divieto di utilizzo dell’acqua della rete idrica per usi alimentari, decretato dal Sindaco.
"Un fatto gravissimo, che incide pesantemente sulla salute e sulle tasche dei cittadini", evidenzia Legambiente che chiede "fermamente di conoscere le cause del problema e quali azioni l’Amministrazione di Marsala sta concretamente mettendo in atto per risolverlo in maniera definitiva".
"Riteniamo comunque che le stesse siano molteplici ed in gran parte causate dall’irresponsabile ed eccessivo uso di sostanze chimiche in agricoltura e dallo sversamento illegale di rifiuti sui nostri terreni.
L’amministrazione deve fare un intervento deciso nello studio e nella repressione di questi fenomeni ed al sindaco di emettere urgentemente un’ordinanza per vietare l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici almeno fino a quando la concentrazione di nitrati nell’acqua dei pozzi non sia tornata sotto i valori massimi consentiti dalla legge, ed, effettuare un attività successiva di controllo e informazione per l’utilizzo di prodotti e l’attuazione di pratiche agricole sostenibili per l’ambiente" si legge nella nota a firma del presidente Giuseppe Marino.
Legambiente sollecita l'amministrazione comunale a "realizzare dei progetti per il monitoraggio continuo della presenza di possibili agenti inquinanti nell’acqua e la gestione informatica/automatica della sua erogazione, utilizzando i fondi del Pnrr.
Non possiamo più’ permetterci una gestione medievale dell’utilizzo dell’acqua, dobbiamo avere dei sistemi innovativi per il filtraggio e la depurazione e per impedire perdite lungo la condotta".
"Sollecitiamo altresì l’amministrazione di Marsala - continua la nota - a fare gli stessi controlli sullo stato dell’aria specialmente nel centro cittadino: l’apertura senza limiti della via Roma ha incrementato sensibilmente lo stazionamento delle auto durante il week end con il conseguente aumento delle emissioni di gas serra prodotti dalle stesse.
Abbiamo diritto di vivere in un ambiente salubre e lasciarlo intatto a coloro che verranno dopo di noi".