Maggiori risorse per le strutture del privato sociale che accolgono donne in gravidanza e con bambini, in condizioni di disagio. L'assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone, ha firmato il decreto con cui autorizza l'aumento della retta per le case di accoglienza per gestanti e donne con figli, adeguandola alle esigenze emerse nel gruppo di lavoro istituito in assessorato con i rappresentati del Terzo settore.
La retta è stata determinata in 73 euro al giorno e per ogni ospite, a cui va aggiunta l'Iva se dovuta. A questa va sommato il costo pro-quota per l'affitto dell'immobile, ricavato dal costo dell'affitto mensile secondo l'ultima tabella dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate.
«Abbiamo ritenuto di rideterminare la tariffa per superare le criticità emerse, fornendo una risposta rapida e adeguata rispetto alle difficoltà lamentate dagli enti gestori – afferma Scavone – e sgombrando il campo da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione. L'obiettivo del governo Musumeci è fare in modo che dalle strutture vengano rispettati gli standard qualitativi idonei al delicato compito svolto».
La retta va intesa come quota minima per garantire la sostenibilità del servizio. I Comuni, in base ai servizi offerti dall'ente gestore e alla situazione territoriale, ma anche ai progetti di accoglienza redatti per ciascuna persona, possono coprire ulteriori costi, in aggiunta a quelli individuati dalla Regione, per migliorare ulteriormente la qualità del servizio residenziale offerto.
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Sviluppo rurale, un milione per piani aree Natura 2000 e Faunistico-venatorio - Sarà pubblicato domani il bando per la stesura e l’aggiornamento dei piani di tutela e gestione delle aree Natura 2000 e di quello Faunistico-venatorio. Le risorse finanziarie ammontano a un milione di euro. I beneficiari sono il dipartimento Sviluppo rurale e gli enti gestori di aree protette e dei siti Natura 2000. Il termine di presentazione della proposta progettuale è fissato nella giornata del 15 aprile prossimo.
«La tutela ambientale e il mantenimento della biodiversità devono tener conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali e dei vincoli a cui sono sottoposti i territori in funzione delle zone individuate nei piani di conservazione e sviluppo» dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca mediterranea, Toni Scilla.
«La stesura e l’aggiornamento dei piani - prosegue l’assessore - risultano imprescindibili anche in considerazione dei danni provocati dalla fauna selvatica alla biodiversità naturale e alle colture agricole in aree protette, che già sopportano una situazione di disagio e penalizzazione».
La competenza del dipartimento Sviluppo rurale della Regione Siciliana, sia in materia faunistico-venatoria, che di gestione di 32 riserve naturali di elevatissimo pregio ambientale (Zingaro, Vendicari, etc.), consentirà di realizzare uno strumento gestionale all’avanguardia e si integrerà con quella degli enti gestori di aree protette e dei siti Natura 2000 (es. Parco Nebrodi, Madonie, etc.).
«La stesura del piano Faunistico-venatorio, strumento di pianificazione e gestione razionale della fauna selvatica o rinselvatichita a tutela del territorio agro-silvo-pastorale, come previsto dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157, contribuirà a mantenere la continuità ecologica tra tutte le aree Natura 2000 grazie ad un approccio sistemico su scala regionale che deve guardare all’intero territorio e non solo a parti di esso» conclude l’assessore Scilla.
La Rete Natura 2000 in Sicilia si compone di 245 siti, di cui 213 SIC-ZSC (Siti di Importanza Comunitaria-Zone Speciali di Conservazione), 16 ZPS (Zone di Protezione Speciale) e 16 siti di tipo C (SIC-ZSC/ZPS) con diversi soggetti che gestiscono le aree.