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20/02/2022 06:00:00

 Incuria e furti nei cimiteri di Palermo: al Sant’Orsola rubata perfino una statua della Madonna

Ormai, da molto tempo, i cittadini che si recano nei cimiteri di Palermo a portare i fiori ai loro cari defunti non sanno più dove metterli. Mancano i vasi in ottone o rame che i predatori di metalli strappano con regolarità dai loculi. I ladri si sono approfittati del periodo estivo in cui le visite si fanno più rare e in generale di tutto il periodo della pandemia…

ʺInvitiamo i cittadini che hanno trovato o trovano la tomba depredata di segnalarlo con tempestività presso gli uffici della direzione del cimitero. Contestualmente invitiamo l’Ente Camposanto S. Spirito ad effettuare una ricognizione per fare il punto sulla entità dei furtiʺ- sostiene Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo - dopo la sgradita sorpresa del giorno dedicato ai defunti. Un invito sempre valido visto che il cimitero di S Spirito - Sant’Orsola è uno dei cimiteri che a Palermo subisce costantemente furti.

ʺUna mattina, dopo avere accompagnato un mio caro amico al pronto soccorso del Policlinico, decido di fermarmi al cimitero di Sant’Orsola - ci racconta un sacerdote palermitano - che si trova a due passi dall’ospedale. Non ci andavo da tanto tempo a causa del Covid. Mi ha sempre affascinato il silenzio dei cimiteri, il cinguettio degli uccelli al mattino. Contrariamente a ciò che si dice sui cimiteri a me non mettono tristezza, ma al contrario un senso di pace. Peccato che questa pace sia stata interrotta improvvisamente dalla orribile visione della mia tomba di famiglia privata della statua in metallo della Madonna di cui è rimasto solo il piedistallo, molto brutto da vedere. Un luogo sacro è stato dissacrato. Nei cimiteri c’è tanto dolore, ma anche tanto amore per la cura che i parenti riservano alle tombe dei loro amati defunti. Per questo motivo non avevo la forza di dirlo ai miei familiari, a mia madre in modo particolare, essendo molto anziana avevo paura di provocarle un dolore troppo forte da sopportare. Per quanto, come sacerdote, abbia cercato di giustificare fino all’impossibile quel gesto, trovavo un limite proprio in quel dolore. L’unica visione che mi ha consolato è stata quella della pianta di gelsomino che avevamo piantato con amore in un quadrato di terra dietro la tomba e che è rimasta miracolosamente intatta. Purtroppo, come mi hanno riferito, questi atti vandalici all’interno del cimitero accadono spessoʺ.

Al cimitero monumentale di Santa Maria dei Rotoli, a Vergine Maria, ormai all’ordine del giorno accade esattamente la stessa cosa. Oltre all’orrore delle bare accatastate in attesa da molto tempo di una sistemazione, si aggiunge anche quello dei furti di decine di vasi in rame. Molto spesso, a causa della forza con cui vengono strappati i portafiori, le lastre di marmo della sepoltura rimangono fortemente danneggiate. Quello dei Rotoli, tra l’altro, è il più grande cimitero della città. È stato impiantato a ridosso di Monte Pellegrino quando, in seguito all'epidemia di colera, il cimitero di Sant’Orsola non era più sufficiente ad accogliere le salme. Vi sono monumenti e cappelle realizzate dai maggiori scultori palermitani dell'epoca e venire a sapere che oggi è diventato oggetto di atti vandalici, oltre che poco curato e pieno di immondizia, provoca un enorme disagio a tutti i cittadini palermitani.

ʺHo visto tanta gente sdegnata perché costretta a fare lo slalom tra i rifiuti per portare un fiore nella tomba dei propri cariʺ. – sostiene Igor Gelarda capogruppo Lega al Consiglio Comunale di Palermo.

 

 Dorotea Rizzo