“Dal 2014 un gruppo di insegnanti delle scuole superiori, animati dalla passione per l'umano e per il loro lavoro, di fronte ad una emergenza che si è manifestata come mancanza di motivazioni, carenza di interesse e crescente disaffezione allo studio, propone un'iniziativa gratuita di aiuto allo studio, mettendo la loro esperienza e didattica al servizio di tutti quegli studenti che vogliono farsi aiutare nell'impegno dello studio, come possibile e gratificante avventura di scoperta di sé e della realtà”. Questo è ciò che leggiamo nelle informazioni che ci vengono date dalla pagina facebook dedicata a Portofranco, un’associazione di volontariato che a Palermo si appoggia alla parrocchia di S. Ernesto, in via Campolo.
Portofranco Palermo fa riferimento alla grande esperienza educativa di Portofranco Milano, nato nel 2000 dall'intuizione di don Giorgio Pontiggia, origine di molti altri centri di aiuto allo studio in parecchie città italiane.
Dal 19 Marzo 2017 Portofranco Palermo si è costituita in Associazione di volontariato, come una sorta di finestra spalancata su temi cruciali quali : integrazione , dialogo tra generazioni, futuro…
ʺSi parte dallo studio dei ragazzi, per venire incontro alle loro difficoltà ma, in realtà, il rapporto che si viene a costituire tra i volontari e i ragazzi va al di là della relazione tra insegnanti e alunni, arrivando a costruire un vero rapporto di calore umano, di solidarietà – ci spiega Giuseppe Meli presidente di Portofranco Palermo, professore di diritto all’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III. Cerchiamo di venire incontro ai bisogni reali dei ragazzi. Per bisogni non si intendono solo quelli economici, ma quelli che fanno sentire i ragazzi maggiormente integrati e stimolati nell’ˈapprendimento, il più importante tra tutti è il bisogno di essere ascoltati. L’interesse a Portofranco è maggiormente rivolto all’alunno come persona, per cui un altro importantissimo bisogno che tendiamo a tutelare è quello della libertà, la stessa che li porta a decidere di venire da noi senza alcuna costrizione. Sono rari i casi in cui i ragazzi si sentono costretti a venire, spesso scelgono liberamente di farsi aiutare e noi apprezziamo questa loro disponibilità, anche minima, perché lascia una porta aperta. Non a caso il nome dell’associazione è Portofranco e allude proprio alla libertà dalla coercizione esercitata spesso dalle ʺvalutazioniʺ, nella consapevolezza che la finalità è solo quella di dare aiuto ai ragazzi anche a quelli che non sono in difficoltà economica, ma bisognosi di ascolto. Inoltre l’esperienza che si fa all’interno dellˈ associazione tende a sviluppare ulteriormente il senso civico perché si agisce nella sfera socialeʺ.
Ma chi sono e come si approcciano ai ragazzi i volontari?
ʺSono adulti, insegnanti che esercitano ancora la professione ma anche non insegnanti, persone che hanno una certa passione e attitudine a educare. Spesso cominciano questo percorso un po' dubbiosi - continua a spiegarci Meli - per poi appassionarsi sempre di più, pronti ad accogliere, ascoltare e seguire i ragazzi uno per uno. Tanti sono anche gli insegnanti in pensione che diventano una parte fondamentale dellˈ associazione, garantendo una certa continuità. Inoltre, attraverso lˈattività svolta nell’ associazione, sono riusciti ad ampliare le loro conoscenze nell’ambito della tecnologia informatica. Proprio in questo campo la nostra segreteria, con l’ausilio di un fidato collaboratore, si è andata maggiormente perfezionando, costruendo un sistema applicativo che funziona in maniera efficienteʺ .
ʺI ragazzi non sono sacchi da riempire ma fuochi da accendereʺ
ʺMai frase è stata così vera quando si parla del tipo di educazione da dare ai ragazzi - sostiene ancora Meli - e proprio a questa frase si è ispirato un recente libro dell’autore Davide Perillo dal titolo: ʺFuochi accesi, I ragazzi di Portofranco , un’esperienza di educazione e integrazioneʺ. All’interno si possono trovare tanti spunti e argomenti che riguardano proprio la nostra associazione e risposte ai problemi di recupero scolastico e lotta alla dispersioneʺ .
Portofranco, oltre ad aiutare i ragazzi nell’attività scolastica, è riuscita a raccogliere fondi per aiutare famiglie in emergenza alimentare di fronte alla crisi causata dal Covid.
Dorotea Rizzo