Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, cugino del defunto boss Matteo Messina Denaro, è attualmente ricercato. Considerato il principale riferimento del mandamento mafioso di Castelvetrano nel Nord Italia, non è stato trovato nella sua abitazione di Abbiategrasso quando i carabinieri hanno tentato di eseguire l’ordine di carcerazione (ne abbiamo parlato qui)a sua assenza ha fatto scattare l’allarme, portando le autorità a ipotizzare una fuga organizzata, forse all’estero, probabilmente in Spagna, dove risiederebbe una rete di contatti fidati.
Il ruolo nel sistema mafioso
Errante Parrino è ritenuto dagli inquirenti il punto di raccordo tra il mandamento mafioso di Castelvetrano, diretto da Matteo Messina Denaro, e le attività della cosca trapanese nel Nord Italia. La Procura di Milano lo descrive come una figura strategica che ha gestito comunicazioni riservate e coordinato decisioni cruciali per gli interessi dell’associazione mafiosa, mantenendo un filo diretto con Messina Denaro fino all’arresto di quest’ultimo nel gennaio 2023. Attraverso Errante Parrino passavano direttive fondamentali, confermate da intercettazioni telefoniche e investigazioni sui summit mafiosi a cui avrebbe partecipato. Si ritiene che il suo compito fosse quello di mediare conflitti interni, mantenere l’equilibrio tra diverse famiglie mafiose attive in Lombardia e garantire la continuità delle attività illecite.
L’inchiesta “Hydra”
La posizione di Errante Parrino è emersa nell’ambito della maxi-inchiesta “Hydra” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano, che ha portato alla luce una presunta alleanza tra mafia, ‘ndrangheta e camorra operante in Lombardia. Con oltre 150 indagati, l’inchiesta ha rivelato legami tra i clan siciliani e le loro ramificazioni nel Nord Italia, coordinati anche attraverso personaggi come Errante Parrino. Nel 2023, tuttavia, il gip Tommaso Perna ha ridimensionato le accuse avanzate dalla Procura, respingendo la tesi del patto intermafioso e accogliendo solo 11 delle 150 richieste di arresto. Errante Parrino, già condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa, ha visto confermato l’ordine di carcerazione dalla Corte di Cassazione nei giorni scorsi. Tuttavia, al momento dell’esecuzione del provvedimento, l’uomo era già sparito.
Figura centrale nel sistema mafioso
Secondo gli inquirenti, Errante Parrino rappresenta una figura cardine all’interno del sistema mafioso lombardo. La sua vicinanza a Matteo Messina Denaro è documentata da rapporti familiari e contatti diretti. Nel corso delle indagini è emerso che Errante Parrino avrebbe ricevuto e trasmesso messaggi strategici tra i vertici mafiosi siciliani e quelli lombardi, fungendo da mediatore e coordinatore. La storia criminale di Paolo Errante Parrino non è recente. Già negli anni Novanta, era stato condannato per reati legati alla mafia, connessi alla gestione di attività illecite sotto la guida di Matteo Messina Denaro. Gli investigatori sottolineano come Errante Parrino fosse anche un riferimento per le amministrazioni locali, con cui intratteneva rapporti preferenziali. Documenti giudiziari e intercettazioni evidenziano una rete di influenze che coinvolgeva anche funzionari pubblici e rappresentanti politici locali, a cui si rivolgevano per ottenere benefici e appalti.
La fuga e le ipotesi degli investigatori
Le autorità sospettano che Errante Parrino avesse pianificato la fuga in anticipo, sfruttando una rete logistica costruita negli anni. Nonostante i tentativi di rintracciarlo in Lombardia, si ritiene che l’uomo possa essersi rifugiato in Spagna o in altri Paesi europei dove esistono legami tra le organizzazioni mafiose italiane e i cartelli internazionali. La Procura di Milano ha intensificato le indagini, monitorando possibili sviluppi e cercando di intercettare nuovi movimenti legati alla sua presenza. Allo stesso tempo, l’inchiesta “Hydra” prosegue, con ulteriori ricorsi e decisioni attese che potrebbero ampliare ulteriormente il quadro delle responsabilità di Errante Parrino e dei suoi complici. Paolo Aurelio Errante Parrino rappresenta un tassello cruciale per comprendere il sistema mafioso che collega il mandamento di Castelvetrano al Nord Italia. La sua fuga non solo mette in evidenza la sua centralità nelle dinamiche criminali, ma pone anche una sfida per le forze dell’ordine impegnate nel contrasto a una delle mafie più radicate del Paese.