Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/03/2022 06:00:00

La folle "corsa" dei carburanti, la crisi di autotrasportatori e agricoltori e l'atteso intervento del governo

Nell’attesa dei dati aggiornati sulla media dei prezzi del carburante che oggi comunicherà il Ministero dello Sviluppo Economico, vediamo quali sono  quelli attuali che, negli ultimi giorni, come sappiamo hanno portato al superamento del gasolio sulla benzina e in diverse Regioni dello Stivale la folle corsa dei carburanti ha portato a sfiorare la cifra dei tre euro al litro, come accaduto domenica scorsa nel catanese, ne abbiamo parlato qui, dove un litro di gasolio ha toccato quota 2,99 euro.

Prezzo record - Secondo le rilevazioni di “Quotidiano Energia” confermano gli aumenti record sulla rete carburanti. La media nazionale" del gasolio "supera di poco la benzina, posizionandosi sopra i 2,30 euro/l in modalità servito e oltre i 2,20 euro nel self. Salgono anche Gpl e metano auto. Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self - si legge - sale a 2,217 euro/litro. Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 2,220 euro/litro (venerdì 2,173). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato schizza a 2,323 euro/litro e il gasolio servito vola a 2,333 euro/litro".

Oggi i sindacati degli autotrasportatori incontrano la vice ministra Bellanova - Le organizzazioni degli autotrasportatori sono da settimane in stato di agitazione a causa dell’incredibile impennata dei prezzi del carburante. Il Governo, di fronte allo scenario di nuovi blocchi dei tir, che potrebbero avere ripercussioni sul piano degli approvvigionamenti - in Italia l’85% dei beni viaggia su gomma; uno stop vorrebbe dire meno rifornimenti di merce al commercio e una inevitabile, ulteriore, impennata dei prezzi - tenta di raggiungere una mediazione. Le organizzazioni di settore sono convocate oggi nella sede del Mims, il ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili. Qui incontreranno la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova. Per governo e sindacati sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione, e sulle possibili soluzioni da adottare per far respirare un settore che minaccia nuove iniziative di mobilitazione.


Intervento del Governo insufficiente - Gli aumenti dei prezzi di gas, luce e carburanti sta mettendo famiglie e imprese italiane in difficoltà (qui la situazione della marineria) L'intervento del governo da circa 16 miliardi di euro, stanziati per affrontare i rincari fino a fine giugno, “non è più sufficiente”, ha dichiarato qualche giorno fa il presidente del Consiglio Mario Draghi. Si pensa a ulteriori proposte anche per fronteggiare l'aumento dei prezzi di benzina e materie prime derivanti anche dalla crisi ucraina. Per quanto riguarda il caro benzina, alcuni propongono la sterilizzazione dell'Iva sui carburanti, perlomeno per l'Iva aggiunta rispetto agli aumenti. Il governo starebbe lavorando a un decreto da approvare in tempi re-cord per evitare l’ennesimo rincaro, tagliando le accise sulla benzina per avere un risparmio immediato di 10 centesimi. Ci sarebbe poi la volontà di fissare un tetto massimo al prezzo sull’importazione di gas naturale in Italia: 100 euro a megawattora nel primo mese, 90 nel secondo e 80 nel terzo.

La speculazione e l’intervento su Iva e accise - "Oltre al conflitto, che è la principale ragione degli aumenti dei prezzi delle materie prime nelle ultime settimane, si è avuto soprattutto negli ultimi giorni un'irragionevole speculazione da parte dei gestori dei distributori di carburanti, inspiegabile anche considerando il fatto che il prezzo dei carburanti oggi in vendita è stato fissato almeno un mese fa, quando i costi erano decisamente più bassi". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Giovanni Lombardi, presidente del gruppo Tecno, nel commentare le speculazioni sui prezzi dei carburanti. "L'aumento dei prezzi dei carburanti - continua Lombardi - genera un incremento del gettito fiscale, grazie all'applicazione dell'iva. Mentre il valore delle accise, infatti, è fisso, indipendentemente dai listini dei carburanti, l'ammontare derivante dall'iva cresce in proporzione all'aumento del prezzo”. l'ammontare di gettito fiscale derivante dall'iva sarebbe pari a circa 30 milioni di euro a giorno, 7 milioni di euro in più rispetto a metà febbraio. Cosa fare con questo extra gettito? Lo Stato, a mio avviso, ha due possibilità: utilizzarlo per alleviare l'onere della bolletta energetica per famiglie e imprese, integrando la dotazione già impegnata finora; sterilizzare l'iva sui carburanti per un periodo limitato, in modo da ridurre immediatamente il prezzo. Ciò significherebbe per le famiglie un sollievo immediato e per le imprese un supporto decisivo in termini di liquidità".

CNA SICILIA - “I prezzi di diesel e benzina sono schizzati alle stelle. Una situazione ingestibile per imprese e famiglie che attendono risposte dallo Stato. Noi invochiamo anche l’intervento della Regione che avrebbe tutte le carte in regola per mettere in sicurezza l’economia dell’isola che rischia un vero e proprio collasso a causa dell’esagerato e repentino aumento del costo del carburante”. I vertici di CNA Sicilia sollecitano il governo Musumeci ad imprimere un’accelerazione nel pressing nei confronti dello Stato per ottenere parte delle accise generate dalla raffinazione petrolifera nazionale. “Si tratta di una parte non indifferente che porterebbe nelle casse della Regione 9 miliardi di euro l’anno – affermano il presidente Nello Battiato e il Segretario Piero Giglione – un gettito significativo correlato al fatto che nell’Isola viene raffinato il 50% della produzione. Una fetta di queste risorse potrebbe essere destinata a ridurre proprio il prezzo dei carburanti in Sicilia. E’ necessario che il Tavolo della trattativa tra Roma e Palermo, avviato grazie ad un accordo stipulato lo scorso anno, definisca celermente contenuti e modalità in modo da potere subito stabilire un progressivo riparto delle accise a beneficio della Regione Siciliana, la cui fonte di approvvigionamento servirebbe appunto per il contenimento del caro carburante. Un aumento fuori controllo – aggiungono Battiato e Giglione - che non trova alcuna giustificazione rispetto alle dinamiche legate alla guerra in corso in Ucraina, ma con il quale ovviamente bisogna fare i conti. E i conti certificano uno scenario drammatico, in cui operatori economici e famiglie sono alle prese con una nuova emergenza, legata anche all’aumento di materie prime e bollette di energia elettrica, che va ad acuire i già devastanti effetti determinati dalla pandemia. E, rispetto al conflitto bellico, la CNA mette a disposizione la propria rete organizzativa per offrire, attraverso la collaborazione con alcune ONG, sostegno alla popolazione civile, colpita dalle truppe russe. La CNA – spiegano Battiato e Giglione –sarà veicolo per il collegamento a piattaforme istituzionali, coordinate dall’Ambasciata Ucraina, in modo da risolvere il problema del trasporto degli aiuti(alimenti a lunga conservazione, intimo personale e collettivo e materiale sanitario) dalla Sicilia allo scenario di guerra. La nostra Confederazione – osservano ancora Battiato e Giglione – è pronta a promuovere la raccolta di questi beni e il relativo trasferimento presso le due attuali piattaforme che sono operative a Palermo e Catania, da cui il carico, a bordo di appositi mezzi autorizzati, raggiungerà il territorio ucraino”. Una mobilitazione che attraversa l’intero sistema CNA perché “è inaccettabile la prospettiva che l’Europa possa tornare a vivere i giorni più bui della sua lunga storia”: si apre così la lettera a firma del Segretario Generale, Sergio Silvestrini, e del Presidente Nazionale, Dario Costantini. Entrambi fanno un appello per il massimo impegno a favore del dialogo per trovare soluzioni in nome della pace e della civile convivenza tra i popoli”. In segno di vicinanza, la Confederazione ha lanciato alcune iniziative di solidarietà, come le vetrofanie che ogni impresa potrà appendere nelle botteghe, nei laboratori, nelle officine e nei negozi di tutta Italia. Un piccolo gesto dal grande significato: perché le donne e gli uomini che formano la grande comunità della CNA esprimono il totale rifiuto della guerra.

Il presidente Musumeci e la defiscalizzazione del carburante – “In Italia manca da sempre una vera politica energetica e adesso ne paghiamo le conseguenze. Ancora di più le pagano i siciliani che sopportano da decenni i rischi delle estrazioni e della raffinazione, senza ottenere alcun vantaggio come accade altrove. La nostra battaglia per defi-scalizzare il costo del carburante deve trovare finalmente Roma disponibile al confronto.”

I sindaci di Marsala e Petrosino incontrano gli agricoltori - I sindaci di Marsala, Massimo Grillo, e quello di Petrosino Gaspare Giacalone, accompagnato dal suo Assessore alle Attività Produttive Roberto Angileri, hanno incontrato una delegazione di imprenditori e di lavoratori del comparto agricolo per affrontare assieme la grave crisi economica che sta vivendo il settore a causa dell’aumento esponenziale dei costi causato dalla guerra in Ucraina. Un vero e proprio grido di allarme quello che giunge da questi lavoratori che, a causa dell’aumento insostenibile dei prezzi di gasolio e delle materie agricole, parlano di un comparto in ginocchio e di realtà che, in mancanza di aiuti, saranno costrette a “fermare i trattori” e lasciare incolti i terreni. Nei prossimi giorni i sindaci di Marsala e Petrosino inviteranno i colleghi della provincia ad affrontare insieme il problema e si faranno portavoce presso i governi Nazionale e Regionale di una lista di rivendicazioni concrete che provengono dagli imprenditori e dai lavoratori agricoli. “I problemi che stanno vivendo questi comparti vanno affrontati nell’immediato - le parole dei Sindaci Massimo Grillo e Gaspare Giacalone – per evitare che si trasformino in una drammatica crisi definitiva e di sistema. Sono, infatti, interessate migliaia di famiglie e ne va dell’intera economia del territorio. Da parte nostra siamo disponibili a scendere in piazza accanto a loro qualora ci accorgessimo che le loro rivendicazioni non venissero ascoltate”.

La protesta dei rider siciliani - La maggior parte dei rider delle consegne a domicilio si muove con scooter e ciclomotori. E il caro benzina delle ultime settimane li sta mettendo a dura prova, dal momento che tariffe del servizio e retribuzione sono rimaste invariate. A chiedere di prestare "attenzione al comparto, e a rilanciare le preoccupazioni dei lavoratori", è Nidil Cgil Palermo, che ha inviato oggi una lettera a tutte le piattaforme che operano in città, a partire dal cartello di sigle di Assodelivery.
"Oggi a Palermo un rider in media spende 15 euro di benzina al giorno, rispetto ai 10 euro che si pagavano prima. E il rider che riesce a lavorare fino a 8 ore al giorno, e a fatturare circa 80 euro, vedrà i suoi ricavi scendere a 65 euro. Dividendo l'incasso per le 18 consegne giornaliere in media effettuate, il guadagno lordo sarà di circa 3 euro e 50 a consegna. Da questi bisogna poi scomputa-re il 30 per cento tra contribuzione Inps e Irpef a carico del lavoratore. In pratica, il guadagno netto si aggira intorno ai 2 euro. I margini di guadagno dei rider si stanno rapidamente assottigliando", afferma il sindacato. "Chiediamo, quindi, a tutte le piattaforme che utilizzano il rapporto di lavoro autonomo, e sostanzialmente una tariffa a cottimo, di aumentare almeno l'indennità chilometrica per ogni consegna. E comunque di aumentare la paga base per evitare che il prezzo alle stelle del carburante ricada solamente sui rider", affermano il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso e Fabio Pace, di Nidi.