Salvatore Quinci, sindaco di Mazara, ha avuto il Covid, nella sua città aumentano i nuovi casi come un po’ ovunque.
Sì, siamo di fronte ad una quarta ondata in Europa. Questo vuol dire due cose, dal mio punto di vista. La prima è che, nonostante la quarta ondata le ospedalizzazioni rimangono limitate, per cui stiamo andando verso una normalizzazione. La seconda è che dobbiamo adottare nuove regole. Io sono stato male tre giorni, ma sono rimasto a casa tredici giorni. Adesso, visto che la quarta ondata è all’orizzonte, se non già qui, servono nuove regole alle quali adattarsi. Sul fronte economico-sociale i danni sono già in corso, e poi arriveranno quelli come effetto lungo a seguito dell’invasione russa in Ucraina.
Sindaco, sono stati anni difficili questi per un amministratore, ma è ancora più difficile rialzarsi e continuare ad amministrare con le poche risorse a disposizione e ora con il caro carburante e il caro energia. Come fa un sindaco a farsi interprete delle istanze dei cittadini?
E’ frustrante. I cittadini vogliono servizi moderni, di una città al passo con i tempi, richieste ed esigenze legittime che affidano ad una giunta e a poche persone. Di fronte alla impotenza di poter dare delle risposte adeguate - non ci mancano i progetti e le idee -, ecco che dobbiamo rispondere con l’inventiva e la fantasia. Dobbiamo rispondere chiamando a raccolta le energie migliori della società, individuali o associate che insieme a noi possano provare a progettare una città moderna. Noi siamo impegnati su due fronti, il primo quello dell’emergenza che ormai è perenne, non solo legata al Covid, ma contemporaneamente abbiamo una sfida che è quella del PNRR, questa è la sfida del futuro.
Sindaco, come siete messi a Mazara sul fronte del capitale umano necessario alla preparazione di questi bandi?
Noi abbiamo pochi funzionari, specialmente tecnici, ma abbiamo costituito una cabina di regia affidata ad uno dei tre esperti di cui mi sto dotando e siamo riusciti a partecipare a ben sedici bandi del PNRR. Il primo che ci è stato finanziato è un bando di rigenerazione urbana per l’ex Convitto di Sant’Agostino, per un valore di 6,3 milioni di euro, che ci consentirà di animare il centro storico. Noi crediamo molto alla rigenerazione sociale prima che urbana e questo diventerà il luogo di tutte le associazioni che potranno animare il centro che deve trasformarsi, da luogo di degrado sociale a luogo di rigenerazione. Stiamo affrontando tutti i bandi e abbiamo deciso le priorità. C’è poi un altro bando a cui teniamo particolarmente, il bando che si chiama "ecosistemi di rinnovazione", fatto in partnership con l’università di Palermo, con il CNR, con la LUMSA e altre fondazioni con le quali dovremmo costituire il Polo dell’Innovazione del Mediterraneo. Un bando dal valore di 18 milioni che, se dovesse vederci vincitori, cambierebbe davvero il volto della città, perché potrebbe offrire a tanti giovani quelle opportunità che meritano. Lavoriamo per rendere una città moderna. E’ un percorso lungo, stiamo seminando perché la città possa raccogliere in futuro.
Sindaco c’è la centrale Snam delle rete del gas di Mazara da ottobre scorso non ha più una guardia armata. Quello però è un sito sensibile.
E’ una scelta che considero sconsiderata. Il valore del gas che arriva in quella centrale supera il miliardo di euro, se non di più, e c’è un percorso che si snoda per 1200 km dal deserto dell’Algeria e prosegue fino alla stazione finale di deposito di Minerbio in Emilia; risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro per un sito di 20mila metri quadri se non di più, a me sembra una scelta che nulla a che vedere con le normali dinamiche di bilanciamento di costi di gestione di un impianto e di costi d’impresa. Eni che detiene le quote di maggioranza di Snam dovrebbe valutare meglio questa cosa, noi abbiamo chiesto anche in prefettura un incontro per valutare meglio il tema della sicurezza. Sappiamo che il ministro Di Maio e l’AD De Scalzi sono andati in Algeria per un aumento della quota di gas per l’Italia e il sito di Mazara è dunque centrale per l’interesse del nostro Paese. C’è un tema di sicurezza, ma c’è anche il tema che spero di rilanciare presto anche a Roma, non solo nei tavoli regionali, che Snam ed Eni si sono comportati da rapaci nel nostro territorio. Sono venuti a prendere, ma non hanno costruito nulla per questa comunità che li accoglie, correndo anche un rischio che è quello legato alla sicurezza di un sito così sensibile. Oggi abbiamo un conflitto che è delimitato geograficamente, anche se vicino, alle porte d’Europa, ma cosa succederà se il conflitto dovesse allargarsi? A quel punto il sito di Mazara diventerebbe strategico e c’è una intera comunità che rischia davvero tanto. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di valutazioni un po’ più ponderate e di un’apertura verso il nostro territorio. C’è un’azienda che è venuta qui e ha fatto danni ambientali, per esempio l’arretramento di 60 metri in trent’anni della nostra spiaggia più bella, quella di Tonnarella, rispetto alla quale, la società che gestisce il metanodotto che ha sede in paradisi fiscali, non riconosce nessuna responsabilità, evadendo le richieste di una commissione presieduta dalla Capitaneria di Porto e istituita dal parlamento italiano, alla quale io partecipo come sindaco di Mazara. È un percorso che abbiamo attivato e che porteremo avanti con grande determinazione.