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28/03/2022 16:00:00

La morte di Morgana e Angelo sulla SS115. Una tra le strade più pericolose dell’Isola

 Altro fine settimana tragico sulle strade siciliane. Due incidenti mortali avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Uno nel trapanese, tra Mazara del Vallo e Campobello, a seguito del quale è morta Morgana Bono, diciassettenne mazarese (potete leggere qui) e l’altro nell’agrigentino, in contrada Vincenzella, a Porto Empedocle, dove è morto, Angelo Melluso, giovane poliziotto di 33 anni, in servizio a Reggio Emilia.

Non è la prima volta che succede e dall’inizio dell’anno ci sono già stati diversi incidenti sulle strade Siciliane, purtroppo, fatali per tanti giovani, ma quello che è accaduto questo fine settimana dovrebbe far riflettere ulteriormente sullo stato di salute e sulla sicurezza delle nostre strade.

In particolare ci si dovrebbe chiedere se questa strada, teatro dei due incidenti mortali, e di tantissimi altri in passato, risponde a tutti i canoni di sicurezza. Anche se in zone diverse, i tratti interessati sono nel Trapanese e nell’Agrigentino, è unica, ed è la Statale 115, la strada del litorale sud-occidentale della Sicilia che in mancanza di una moderna autostrada, mai realizzata, mette in collegamento Trapani con Siracusa passando per Agrigento, Gela e Modica, strada che attraversa, dunque, ben cinque province: Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa.

Con i suoi 383 chilometri, risulta la più lunga strada dell’isola e senza dubbio una delle più pericolose, non solo della Sicilia ma d’Italia. Ricordiamo che vi sono dei viadotti, altissimi, che ancora oggi hanno dei guard-rail non proprio rassicuranti e adeguati – qualche automobilista, infatti, in questi anni è, letteralmente, volato giù – e che sono in buona parte da sostituire.

Ed ancora, alcuni svincoli stradali la sera spesso sono al buio, o le gallerie, che spesso presentano dei pericolosi rivoli d’acqua. Interventi che a volte, hanno visto cantieri, su questa strada, durare per anni, ma la sicurezza continua a non essere per niente ottimale e gli incidenti di questo fine settimana, seppur con diverse concause, ancora da approfondire, devono far riflettere sulle condizioni della Statale 115.

Tra l’altro, nel trapanese, per evitare i pericoli e le insidie di questa strada, allegerendola con il traffico, dovrebbe esserci la “famosa” bretella Birgi-Mazara, ma in vent’anni di annunci, finanziamenti e polemiche, i lavori dell’opera che doveva essere già terminata nel 2017, non sono nemmeno iniziati (qui potete leggere la storia di questa strada mai realizzata). Sarebbe il caso, invece, visto che non si è capaci di programmare e realizzare opere, dai finanziamenti "faraonici", di fare bene la manutenzione e i tempestivi interventi per rendere più sicure le strade come la Statale 115. A piangere le conseguenze sono sempre gli utenti che le percorrono e purtroppo, come spesso accade, sono giovani vite spezzate, come quella di Angelo e Morgana.

da Motoriedintorni.com