Andreana Patti, assessore al Commercio e attività economiche, alle Politiche Comunitarie e programmi di sviluppo territoriali del Comune di Trapani. La città che amministra si attrezza per l’estate, in che modo state andando incontro alle attività commerciali e turistiche?
Si tratta dell’estensione di alcune misure che avevamo preso in misura emergenziale durante la pandemia e abbiamo ritenuto che - nonostante l’emergenza sia terminata, dal punto di vista legislativo e non nel numero dei casi che si registrano -, di estendere queste opportunità fino al 31 di ottobre. E’ chiaro che si tratta di alcune misure a favore delle imprese che noi ci siamo potuti consentire come giunta perché, nel maggio del 2020 abbiamo approvato un regolamento a favore delle imprese, che prevedeva dei poteri speciali in capo alla giunta, in termini di maggiore utilizzo del suolo pubblico, ma anche di iniziative che le imprese possono presentare al comune. Tra le attività e le proroghe che abbiamo concesso c’è quella di poter chiedere il suolo pubblico anche nelle zone F, delle strisce Blu, che l’attuale regolamento consente solo nel centro storico e lo abbiamo dato, ad esempio alla via Fardella e alle sue traverse, e lo abbiamo fatto con una particolarità, di lasciare uno spazio di due metri di marciapiede, per la sicurezza dei pedoni e delle persone diversamente abili.
Quanto si parla di concessione di suolo pubblico, a volte i tavolini la fanno da padrone e il pedone passa quasi per l’intruso che deve zigzagare tra i tavoli.
Assolutamente sì, in una strada come la via Fardella o Corso Piersanti Mattarella in cui l’affluenza dei pedoni è massima, abbiamo ritenuto che l’esigenza di sicurezza dei pedoni dovevamo contemperarla con l’esigenza delle imprese. Questo lo abbiamo fatto fino al 31 ottobre nella considerazione che la modifica del regolamento possa portare ad una stabilizzazione di questa particolare norma a regime. Tra le possibilità abbiamo esteso per tutta l’estate il 200% di occupazione del suolo pubblico, una misura a carattere straordinario per il periodo emergenziale e dunque per rispettare il distanziamento sociale, è chiaro che la norma che prevede l’utilizzo del 100% sia la più corretta. Speriamo di non doverci ricredere di nuovo con nuove esigenze pandemiche, ma riteniamo di averlo fatto per le imprese in maniera tale da consentire, sia il distanziamento, nell’ottica di rallentare la diffusione del virus, sia nella considerazione che le imprese si siano attrezzate e sfruttino così il periodo estivo.
Avete fatto questa programmazione già due anni fa, all’inizio dell’emergenza sanitaria?
Noi due anni fa abbiamo subito pensato a come poter supportare le imprese e ci siamo resi conto che a livello giuridico- amministrativo serviva un regolamento perché non si possono erogare fondi alle imprese senza una regolamentazione. Lo abbiamo fatto e siamo stati lodati dall’Anci. Sul momento non abbiamo fatto tante erogazioni, perché i Comuni devono essere nelle condizioni contabili per potere erogarli. I contributi che abbiamo previsto sono importanti per la co-partecipazione tra i privati che si possono mettere in ATS e il pubblico che può contribuire in progetti di arredo urbano, di attrazione turistiche, eventi, informatizzazione; insomma, le cose più disparate che si possono fare, ma che avendole regolamentate, un comune può prevedere delle risorse per poterle realizzare.