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13/04/2022 09:18:00

Il caso della partita di calcio finita 42 a 0 

 E' diventata un caso una partita di calcio finita 42 a 0. 

"Non si può accettare una cosa del genere. Si aprono le scuole di calcio, si organizzano i tornei giovanili per educare i giovani al rispetto. Non per umiliarli”. Parla così al Corriere.it il presidente della FIGC di Nuoro Luigi Secci commentando quanto accaduto nei giorni scorsi fra il Fanum Orosei e La Caletta, una gara fra ragazzi che frequentano le scuole medie, finita 40-0 per i primi. Una gara definita da molto choc proprio per l’eclatante risultato finale.

Ma non solo perché la FIGC locale sarebbe pronta ad aprire un’indagine visto che il Fanum è arrivato a pari punti con i Lupi del Goceano nel campionato provinciale giovanissimi e il regolamento prevede che la vittoria vada alla squadra con la migliore differenza reti. La settimana prima erano stati i Lupi a vincere di goleada contro La Caletta (22-0). Così i ragazzi del Fanum ci hanno dato dentro, segnando in media una rete ogni due minuti.

“Chi è più forte non deve vergognarsi, ma la regola va cambiata. Diversamente si perde lo spirito del calcio giovanile a tutti i livelli. Non è solo vincere un torneo che farà di questi ragazzi un campione nella vita. - continua ancora Secci - Anni fa dirigevo una squadra di giovanissimi in cui giocava mio figlio. Perdevamo spesso anche otto-nove a zero. Venivano presi in giro a scuola. Mio figlio era molto abbattuto”. Anche il presidente del Fanum Salvatore Farris parla di cambio di regole: “Uno spareggio sarebbe stata la cosa più giusta, ma non si poteva fare. La Figc non avrebbe potuto cambiare le regole a campionato in corso. Però mi aspetto che la Figc intervenga e cambi le regole”.

Queste invece le parole del responsabile de La Caletta Nicolò Selis: "Abbiamo deciso di metter su una squadra di giovanissimi per non perdere quei pochi ragazzini che abbiamo nella nostra piccola frazione, per evitare la loro migrazione altrove. Ma anche per aiutarli a maturare. Lo sport serve a questo. Qualche ragazzino non ce l’ha fatta a reggere la frustrazione di subire tanti gol. Le prese in giro in paese, a scuola. E ha abbandonato. Molti però sono rimasti".