Piero Savona, lei ha espresso perplessità circa alcune scelte, operate dall’Amministrazione Comunale di Trapani, per quanto riguarda il sistema di viabilità e trasporti. Come mai ?
È così, credo che il sottopassaggio di via Marsala non risolva le criticità del traffico cittadino attualmente presenti né, tantomeno, può considerarsi strategico per lo sviluppo funzionale o urbanistico di Trapani. Si sta facendo un gran polverone mediatico ma non vorrei che, non appena si sarà depositata la polvere, rimanessero i problemi vecchi aggravati dalle scelte sbagliate. Io credo che gli abitanti, ma soprattutto i commercianti di via Marsala ne subiranno un danno per l’eccessivo carico di traffico e la naturale riduzione della carreggiata, e non voglio immaginare gli aspetti di sicurezza dell’opera che do per scontato siano stati valutati attentamente.
Però da decenni si dibatte su come migliorare la viabilità trapanese anche in considerazione della conformazione ad imbuto della città.
Infatti è proprio questo il problema di fondo, se si vuole affrontare una tale criticità lo strumento non è quello del pannicello caldo come il sottopasso, che apparentemente dovrebbe fare defluire il traffico, basterebbe aprire uno o due nuovi attraversamenti in via Vespri e via Marsala per ottenere un risultato migliore. Bisognerebbe, invece, guardare la città nel suo insieme e rispondere alla domanda: che tipo di città si vuole immaginare per il futuro, di cosa c’è bisogno ? Allora si comprenderà che è necessario andare oltre le soluzioni improvvisate e immaginare una idea di qualità che tenga conto della storia e della predisposizione di una città capoluogo votata ad un turismo speriamo, nel tempo, di qualità.
Ha una soluzione concreta oppure è solo critica sulla pericolosità o per il costo eccessivo ?
Niente di tutto questo. La soluzione già esiste da tempo e giace in archivio dentro qualche faldone impolverato del comune di Trapani infatti, alla fine della amministrazione Buscaino, forse l’ultima che ha avuto in mente una logica di programmazione della città, si realizzarono diversi incontri con le Ferrovie dello Stato, ed esattamente con una società deputata agli investimenti strutturali, a seguito dei quali fu presentato uno studio progettuale riguardante l’arretramento della attuale stazione ferroviaria per 1,7 km al fine di consentire la realizzazione di una stazione “passante”, con il collegamento diretto della linea proveniente da Castelvetrano con quella diretta a Palermo - via Milo; di eliminare i passaggi a livello che di fatto “tagliano” in due la città; di avvicinare la nuova stazione al centro di espansione della città di Trapani; di trasformare le aree e gli immobili della vecchia stazione per una utilizzazione urbana.
Tale progettazione era esposta in una scheda specifica ufficialmente proposta al Comune, laddove l’arretramento dell’attuale stazione avrebbe permesso, tra l’altro, di realizzare un collegamento diretto tra la linea Castelvetrano – Trapani con la Trapani – Alcamo dir., trasformando, in questo modo la stazione di Trapani da stazione ferroviaria di testa a stazione ferroviaria passante, in buona sostanza, si sarebbe creata una metropolitana di superficie di collegamento tra la vecchia e la nuova stazione ferroviaria. Peraltro, è bene precisare, che era stata affrontata e giuridicamente risolta la famosa questione della originaria proprietà privata delle aree.
E come?
L’Amministrazione Buscaino aveva stabilito la realizzazione del Teatro Comunale all’interno degli spazi dell’attuale stazione, utilizzando anche gli immobili perimetrali della struttura; quindi, con l’abolizione di tutti i binari di manovra, sarebbe stato eliminato ogni ostacolo tra la via Fardella e la via Virgilio con l’utilizzazione delle aree dove oggi si trovano i binari, e la città avrebbe goduto della disponibilità di immensi spazi verdi, piste ciclabili ed impianti sportivi di quartiere. La cosa bella è che buona parte di quanto sopra sarebbe stato realizzato delle FF.SS.
Quindi il progetto non si è più fatto e nemmeno se ne è più parlato?.
Infatti, la vicenda ha dell’incredibile era tutto pronto, erano state affrontate le criticità, c’erano i soldi per realizzarne una buona parte. Ma il mese prima della data stabilita per la firma della convenzione, le FF.SS. furono scosse da uno scandalo nazionale che determinò le dimissioni della governance aziendale e, successivamente, Buscaino perse le elezioni; figuriamoci se le amministrazioni successivamente elette si sono poste il problema di riprendere l’idea di un possibile avversario politico, a Trapani funziona così, purtroppo.
Savona, è ancora valida quella soluzione prospettata tanti anni fa ?
E perché no, cosa è cambiato da allora ? Tale idea progettuale è stata riproposta per anni all’interno del Piano Territoriale Provinciale della Provincia Regionale di Trapani - Traffico e comunicazione, con chiari riferimenti normativi e di fattibilità, fino a pochi anni fa era sicuramente inserita. Con gli opportuni adeguamenti credo che oggi tale progetto abbia assunto maggiore valenza sia per l’aggravarsi delle condizioni di traffico che dal punto di vista urbanistico, perché si potrebbe realizzare una città più nuova con maggiori servizi. Inoltre in questo momento ci sono grandi disponibilità economiche da parte delle FSI, anche per via del PNRR, lo stesso ente che ha proposto quel progetto.
Lei pensa che si possa ancora tornare indietro nella realizzazione del sottopasso ?
L’errore è stato a monte: nell’avere accettato quale unica soluzione la proposta di RFI senza i necessari approfondimenti tecnici e senza contrattare una diversa ipotesi di maggiore qualità. Credo che sia sbagliata la logica di utilizzare ogni finanziamento possibile senza valutarne gli effetti prodotti, in questo modo si rischia di rendere inefficace l’utilizzo di soldi pubblici. Però, a mio avviso, per una amministrazione che vuole programmare in meglio la qualità della vita delle future generazioni è un progetto da riprendere, perché cambierebbe il volto della nostra città.