Nuova udienza a Trapani, oggi, per il processo che vede imputato l’ex deputato regionale di Castelvetrano, Giovanni Lo Sciuto, ed altre 17 persone.
Nell'ultima udienza è stato ascoltato ancora il maggiore dei carabinieri Diego Berlingeri, che ha condotto l'indagine, denominata Artemisia, sulla presenza di una loggia occulta che si muoveva tra Castelvetrano, Trapani e Palermo, agendo su più livelli, ed arrivando fino al Viminale.
Nel racconto dell'investigatore, infatti, è emerso che Lo Sciuto si sarebbe attivato per sbloccare i finanziamenti del Ministero dell'Interno per l'ente di formazione amministrato da Paolo Genco, imputato in questo processo. L'ente è l'Anfe. E Lo Sciuto favorì un incontro con il prefetto Mario Morcone, che ai tempi era dirigente del Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione. L'incontro con Morcone avvene il 6 marzo del 2015, grazie all'interessamento del capo della segreteria dell'allora Ministro dell'Interno, Angelino Alfano (del quale Lo Sciuto era un fedelissimo), Giovannantonio Macchiarola. Sono diversi gli incontri tra Lo Sciuto e Macchiarola, che, per l'accusa, coinvolgono anche Francesco Cascio, oggi indicato come vice sindaco del candidato a Palermo del centrodestra, Lagalla.
Il giorno dopo, il 7 Marzo 2015, è Lo Sciuto, intercettato, a raccontare l'incontro tra Genco e il Prefetto Morcone. Lo fa mentre parla con un altro imputato, l'ex ispettore del commissariato di polizia a Castelvetrano, Passanante. Parlando con un altro imputato, il suocollaboratore Giuseppe Berlino, Giovanni Lo Sciuto spiegava che tutto questo interessamento per l'Anfe nasceva, da parte sua, dal fatto, che poteva sistemare persone nell'ente di Genco.
Sempre per favorire l'Anfe, Lo Sciuto si sarebbe attivato per far fare pressioni all'allora preside dell'Istituto "Dolci" di Castellammare del Golfo, Loana Giacalone (parte civile nel processo) per concedere le aule per attivare un corso di formazione. Le aule erano necessarie altrimenti si sarebbero persi i fondi. Giacalone preferì assegnare le aule ad un ente pubblico, e partirono proteste Il 10 aprile 2015, nel corso di una conversazione tra l'allora Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante (anche lui imputato) e Lo Sciuto, si sarebbe appreso il reale scopo del parlamentare regionale: l’avvio dei corsi gli avrebbe consentito di far assumere insegnanti da lui segnalati.
Ma da Genco, Lo Sciuto era convinto di ottenere anche appoggio elettorale. Ed è per questo che si attivava per fargli avere sovvenzioni dalla Regione, anche per assumere persone. E' per questo che, come abbiamo raccontato su Tp24, si parla di “concatenazione all’infinito”: Genco ha finanziato la campagna elettorale di Lo Sciuto che, una volta eletto all’Ars, gli avrebbe garantito l’adozione degli atti che servivano per l’accreditamento dell’Anfe presso la Regione. In questo modo Genco avrebbe potuto ricevere i contributi pubblici necessari per i corsi di formazione. E appena i corsi partivano, avrebbe potuto assumere i soggetti che gli indicava Lo Sciuto che, dal canto suo, avrebbe ingrossato il proprio bacino elettorale.
Oggi l'udienza prevede la testimonianza di Bruno Marziano, ex assessore regionale alla formazione, inviso a Lo Sciuto perché ostacolava i suoi piani. Dalle indagini sono emersi gli attacchi strumentali contro Marziano, Lo Sciuto addirittura avrebbe cercato di portare Marziano alle dimissioni dalla carica, durante il governo di Rosario Crocetta (che però era di centrosinistra ...). Emergerebbe anche un tentativo di concussione. Berlingeri, invece, tornerà in aula il 6 Giugno.