Un gesto violento e irrazionale che non può non avere anche pesanti conseguenze economiche. Negative, naturalmente. Potrebbe, infatti, essere molto salato (intorno a 70 mila euro quale risarcimento danni) il conto che sta per essere presentato al 30enne edile marsalese Giuseppe Li Mandri, che il 6 giugno 2019 è stato condannato, con patteggiamento, a un anno e otto mesi di carcere (pena sospesa) per lesioni personali aggravate in danno del 45enne Carlo Paganini Ambrogio.
Ad assistere quest’ultimo è l’avvocato Vincenzo Forti (con i colleghi Vincenzo Giacalone e Gianluca Blunda), che nell’ottobre 2019 presentarono, sulla base della condanna penale, la richiesta di risarcimento danni in sede civile. Richiesta che, adesso, ha ottenuto come risultato il riconoscimento, da parte del medico legale Graziana Farina, consulente nominata dal giudice Mary Carmisciano, del 17% di “danno biologico permanente” per Ambrogio. Una percentuale che, secondo i calcoli in materia, equivale a circa 70 mila euro.
I fatti risalgono al pomeriggio del 25 settembre 2018, quando Li Mandri, all’interno di un patronato di via Stefano Bilardello, dove lavorava Ambrogio, e gli sferrò un violento pugno in volto. E ciò al rifiuto di spostare la moto dallo spazio di parcheggio con strisce blu per far posto alla sua auto. “Ma perché la devo spostare la mia moto? – gli rispose Ambrogio - Ho già pagato anche per la park card…”. A questo punto, Li Mandri gli sferrò un terribile pugno in faccia, che al malcapitato provocò varie fratture delle ossa facciali (frantumata orbita occhio destro). Il 6 giugno 2019, la condanna penale venne patteggiata davanti al gup del Tribunale di Marsala Francesco Parrinello, che condannò, inoltre, l’imputato a pagare alla vittima, rappresentata dall’avvocato Forti, le spese di costituzione di parte civile, liquidandole in 3.450 euro più oneri di legge.