Lo scorso Aprile la Corte di Cassazione gli ha confiscato beni per cento milioni di euro, ora per l'imprenditore di Monreale Calcedonio Di Giovanni, è arrivata l'assoluzione dall’accusa di bancarotta fraudolenta.
L'imprenditore e il commissario liquidatore di una ditta edile sono stati assolti dai giudici della IV sezione penale del tribunale di Palermo. Per i giudici l’imprenditore e Francesco Curti Gialdino, commissario liquidatore della Beton Sud, non hanno commesso il reato. Difesi dagli avvocati Paolo Grillo ed Emanuele Varrica, erano accusati di aver “pilotato” il fallimento dell’azienda.
La carriera imprenditoriale di Di Giovanni, proprietario del villaggio turistico di Kartibubbo, a Torretta Granitola, oggi confiscato, sarebbe stata «indissolubilmente intrecciata con i destini delle famiglie mafiose di Mazara del Vallo», anche se non è mai stato affiliato alla mafia. L'ex impiegato statale, che negli anni ‘60 decise di lasciare il posto pubblico per iniziare a fare l’imprenditore, secondo l'accusa, è stato riciclatore del denaro di Cosa Nostra, in particolare quello di Vito Roberto Palazzolo (che secondo le indagini della Dia avrebbe investito proprio a Kartibubbo). Qui uno speciale di Tp24 su Calcedonio Di Giovanni (prima parte, seconda parte, terza parte)