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01/06/2022 06:00:00

Riserva dello Zingaro, una nuova marcia contro l'abusivismo

 42 anni fa una marcia di ambientalisti salvò la riserva della Zingaro dalla cementificazione e diede il via libera alla realizzazione di quel grande parco naturale che è oggi.

Domenica scorsa un’altra marcia iniziata dal parcheggio della riserva dello zingaro, dal lato di Scopello, in uno dei tratti di costa più amati della Sicilia, si è svolta per sensibilizzare maggiormente cittadini e autorità affinché ci sia l’impegno a salvaguardare tutta l’area che affianca la strada che conduce alla riserva.

Cosa sta accadendo allo Zingaro, la denuncia di Legambiente Sicilia – Da alcuni anni il territorio costiero e montano che da Castellammare del Golfo va fino all’ingresso della Riserva Naturale dello Zingaro è fortemente minacciato da una serie di attività antropiche che stanno trasformando pesantemente e irrimediabilmente un grande patrimonio di natura e di paesaggio. Si tratta di aree di grande bellezza e naturalità, in gran parte ricadenti in Siti Natura 2000 (ai sensi delle direttive europee Habitat e Uccelli), ma in cui si assiste a fenomeni di speculazione edilizia con l’aumento di nuove costruzioni (spesso senza le autorizzazioni previste) o con il vistoso ampliamento di quelle esistenti; al progressivo e drammatico consumo di suolo e alla perdita di habitat; alla privatizzazione e alla chiusura dei tradizionali accessi pedonali al mare; alla piantagione di specie esotiche invasive, che minacciano i delicati equilibri della flora costiera; alla movimentazione di terre e alla realizzazione di scavi in zone fragili e vincolate dal piano di assetto idrogeologico e dai vincoli archeologico e paesaggistico.
Questa meravigliosa area costiera, in cui si trovano Fossa dello Stinco, Cala Bianca, Cala Bruca, la zona archeologica di Cetaria e Cala degli alberelli, l’antica Tonnara con i Faraglioni di Scopello, Punta Pìspisa, Cala dell’Ovo, Torre Bennistra, e tante altre splendide zone, rischia di trasformarsi a breve in una zona anonima di villini sul mare, identica a tante altre aree costiere siciliane che negli anni passati hanno subito lo stesso destino, perdendo sia il suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico che il suo forte ruolo di attrattore turistico per l’intero territorio. Più volte abbiamo segnalato e denunciato la situazione agli enti competenti, cercando di richiamare l’attenzione verso questa grave problematica. Senza alcun risultato concreto, perché la trasformazione del territorio continua nel silenzio di tutti e nonostante i tanti vincoli di tutela già esistenti.

Le denunce delle associazioni ambientaliste - Una situazione non più tollerabile per le associazioni ambientaliste che hanno marciato dall'ingresso della riserva fino a Scopello. Le associazioni hanno presentato degli esposti e ne annunciano di nuovi. Chiedono che contro gli abusi intervenga il comune di Castellammare del Golfo perché oggi, tutelare la natura conviene non solo da un punto di vista ambientale ma anche economico. “Abbiamo proceduto sovrapponendo alcuni punti segnalati dalla popolazione locale con le varie cartografie dei vincoli ambientali, geologici, paesaggistici, e abbiamo rilevato che alcune azioni, come movimentazione terra, costruzioni di edifici o restauro di ruderi sono stati fatti senza seguire le norme – dice alle telecamere del TGR - una delle responsabili delle associazioni ambientaliste presenti sul luogo.

“Qui c’è un piano paesistico molto rigoroso che ha cercato di difendere questo territorio, è in vigore da vent’anni, purtroppo le sue previsioni vengono completamente disattese – le parole di Gianfranco Zanna – presidente di Legambiente Sicilia

Sulla vicenda abbiamo sentito Nicolò Rizzo sindaco di Castellammare del Golfo, che ha risposto alle nostre domande: “Sindaco, domenica questa nuova marcia in difesa della Riserva dello Zingaro. Ambientalisti e cittadini sono preoccupati, denunciano casi di abusivismo e pericolo d’incendi. Gli ambientalisti chiamano in causa il comune di Castellammare. Lei ha seguito la manifestazione?”.

 “Questo è un tema molto sentito anche da parte dell’amministrazione. Sono tematiche molto delicate che vanno seguite e monitorare passo dopo passo. L’amministrazione è attenta su tutto ciò. Riguardo all’abusivismo edilizio, noi abbiamo controlli che avvengono mensilmente e ci sono delle squadre composte da vigili e carabinieri che assieme ai tecnici dell’ufficio tecnico che effettuano controlli sull’abusivismo. L’altra cosa che posso dire è che noi abbiamo evidenziato delle problematiche ataviche e che si tramandano negli anni. Non possiamo che ricordare che il nostro piano regolatore, che è in revisione, e che su Scopello prevederà un’azione di recupero per una nuova edificabilità, fu un piano regolatore che fu approvato nel 2004 stralciando tutta la zona di Scopello che arriva fino alla Riserva dello Zingaro. Stralciare una zona non significa salvaguardarla, ma lasciarla priva di edificabilità, ma nei fatti poi ha consentito di poter costruire. E’ dunque una problematica che arriva da lontano.

Non può cadere tutto sul Comune di Castellammare.

Assolutamente, noi dobbiamo ricordare che il territorio di Castellammare e in particolare di Scopello è una zona supervincolata: c’è il vincolo paesaggistico, il vincolo paesistico attualmente vigente, abbiamo il vincolo della forestale, quello sismico, abbiamo le zone Sic Zps, che sono i siti Natura 2000 e bisogna considerare che qualunque pratica, prima che arrivi all’approvazione definitiva del Comune di Castellammare subisce una serie di esami che comportano un rilascio di un titolo abitativo/edilizio. Il problema serio è che si paga il prezzo di una pianificazione che nel 2004 fu apparentemente bloccata ma che di fatto ha consentito di costruire negli anni. Altro problema è quello degli accessi al mare. Noi abbiamo un progetto per realizzare tredici accessi al mare, chiesto il finanziamento per poterli realizzare e tutto questo è in itinere, speriamo di poterli fare anche con il Pnrr.

Sindaco Rizzo, si preannuncia una estate calda anche dal punto di vista degli incendi?

Abbiamo partecipato ai tavoli convocati dal Prefetto e uno con la Protezione Civile. Siamo abbastanza attrezzati per la prevenzione degli incendi. Le posso dire che le organizzazioni di volontariato che collaborano con la Protezione civile sono già pronti. Ho chiesto a dei volontari di fare una sorta di guardania, di monitoraggio e di controllo al monte di Inici, sarà un caso, sarà fortuna, ma lo scorso anno, con la presenza continua e costante di questi volontari, noi non abbiamo avuto incendi.