Rinvenuto nei fondali del Golfo di Cofano a San Vito lo Capo, il relitto di un velivolo militare bimotore della II Guerra Mondiale. L’individuazione, a seguito della segnalazione dei subacquei Francesco Catapano e Nicola Riolo, è stata effettuata dal nucleo subacqueo della Soprintendenza del Mare che ne ha verificato la presenza.
L’intervento è stato realizzato con il supporto nautico e logistico dell'unità V.827 della Guardia di Finanza/Sezione Operativa Aeronavale di Trapani, comandata da M.llo Antonio Sorace, e della Guardia Costiera/Delegazione di Spiaggia di San Vito Lo Capo.
“Continua la fortunata stagione delle scoperte della SopMare. Questa volta - sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà - le acque del trapanese ci regalano i resti di un aereo del secolo scorso. In questi ultimi anni sono stati numerosi i ritrovamenti che hanno contribuito a ricostruire e leggere con maggiori dettagli alcuni eventi storici del passato”.
Nonostante il relitto si presenti frammentato, sono visibili i piani alari, parte della pavimentazione della fusoliera, uno dei due motori stellari e un'elica, parzialmente occultata da una rete da pesca. Ulteriori frammenti che affiorano nelle immediate vicinanze, costituiscono sia l'indizio di un duro ammaraggio, che il segno dell'attività di pesca condotta nelle sue vicinanze che ha certamente contribuito alla dispersione di ulteriori elementi.
Al momento l'unica certezza è che non si tratti di un aereo della Regia Aeronautica, anche perché il motore radiale 14 cilindri a doppia stella, è sicuramente un Pratt & Whitney R-1830, prodotto negli Stati Uniti tra la metà degli anni ‘30 e la fine degli anni ‘40.
In prima approssimazione e con riserva di ulteriori indagini, il relitto sembrerebbe appartenere a un aereo militare da trasporto Douglas C-47, prodotto in oltre 10000 esemplari ed utilizzato durante la II Guerra Mondiale per il trasporto di truppe e materiali.
Con l'imprescindibile supporto della Guardia Costiera - Capitaneria di Porto di Trapani, e grazie alla consolidata collaborazione ultra decennale con la Soprintendenza del Mare finalizzata alla tutela, è stata richiesta l’emissione di una ordinanza di regolamentazione dell'accesso al sito subacqueo.