A Pantelleria a mettere la parola fine, anzi, la parola "Mafia" sull’opera d’arte FUCK POETRY del Maestro Accardi ci ha pensato Filippo Panseca. Il poliedrico artista palermitano che, insieme a Laurence Gartel è considerato uno dei due padri della computer art, ha risolto così la querelle dei giorni scorsi, nata dalle polemiche sull'opportunità o meno di coprire quell'opera quanto meno ieri, giorno delle celebrazioni del trentennale della Strage di Via D'Amelio. Panseca ha spiegato così a "Pantelleria Internet" il motivo per cui ha aggiunto la parola mafia ma, prima ha fatto anche una cronistoria di quell'opera che oggi viene ripresa da tanti altri artisti, ma che è nata dall'idea dell americano Robert Indiana che ha realizzato l'opera "Love" per il museo di New York nel 1964 e che da lì è diventata famosa in tutto il mondo.
"L’artista che ha fatto questa scultura ha scritto “Fuck”, che sapete tutti cosa significa - dice Panseca -. Love è una cosa positiva, è amore, è dolcezza. Love in quel periodo era molto di moda perché siamo nel periodo del movimento hippy che era molto famoso. Messa come monumento è un’opera che rappresenta l’amore. Uno può venire a Pantelleria e fotografarsi sotto questa scultura con scritto amore e portare in giro una cosa positiva. Se ti fotografi sotto una scultura dove c’è scritto “Fuck” è una cosa negativa. A secondo come la interpreti può diventare anche una cosa di denuncia. Se scrivi fuck e ci metti accanto War, sei contro la guerra. Se fai un’altra scultura con scritto la parola mafia e la metti a fianco vuol dire che sei contro la mafia". E così ha fatto Panseca, con una bomboletta di vernice ha aggiunto la parola mafia e ha messo la sua firma.
"In questi giorni sia i panteschi che i turisti si sono incazzati per questa scultura - continua Panseca - In particolare un turista che arriva lì e legge “vaffanculo”, non gli piace. Oggi che era la giornata dedicata in tutta Italia alla strage di Via D’Amelio, e questa commemorazione avveniva lì, ho pensato di scrivergli mafia".