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27/07/2022 10:59:00

  Posti nei corsi di formazione in cambio di voti. Ecco su cosa si sta indagando a Marsala

 Dalla corruzione elettorale, al falso, al traffico di influenze illecite. Sono alcuni dei reati per i quali sono indagati diversi esponenti politici di Marsala e della provincia di Trapani, nell’indagine seguita dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla procura marsalese.


Al centro c’è il mondo della formazione professionale, ancora una volta, che secondo gli inquirenti sarebbe stato utilizzato per ampliare il consenso elettorale nei confronti dei politici coinvolti. In particolare sarebbero state inserite nei corsi di formazione degli enti gestiti dagli indagati persone che non ne avevano titolo. Corsi di formazione che vengono finanziati con fondi pubblici. Il tutto per avere in cambio consenso elettorale per le elezioni di Petrosino, dove una delle indagate, Sara Accardi, era candidata al consiglio comunale, o in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.
Questi, in particolare i reati e i fatti contestati ai 10 indagati (qui tutti i nomi)


Michele Accardi
è indagato per Induzione indebita a dare o prometere utilità.

Accardi, Chianetta, Papania, Rocca, Vitello, Montemario, Forniciale, sono indagati per concorso in reato, Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso materiale, traffico di influenze illecite.

Casano, Gatto, Sara Accardi, sono indagate in concorso per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso materiale, concorso formale e reato continuato.

Papania, Michele e Sara Accardi, Chianetta, Rocca, Casano, sono indagati anche in concorso per corruzione elettorale. I fatti sarebbero avvenuti nella primavera di quest’anno.

 

 

In particolare, si legge nel dispositivo di sequestro, Papania, Rocca e Chianetta, sono indagati perchè “avocando a sè atti direttivi, amministrativi, e gestori di tre enti regionali, tutti operanti nel settore della formazione professionale (CESIFOP e Ires di Palermo, non chè Eris di Catania), avvalendosi della collaborazione di Michele Accardi, Manfredi Vitello, Montemario e Forniciale” avrebbero assicurato la partecipazione alle attività didattiche dei corsi di formazione professionali, beneficiarie di finanziamenti regionali ed europei, “di una serie di discenti, tutor e formatori in violazione della normativa e dei regolamenti afferenti i requisiti previsti per la partecipazione ai bandi”.


Tra le ipotesi c’è quella di aver “fornito assicurazione ad una platea pressocchè indeterminata di soggetti” circa l’assegnazione di indennità o misure di sostegno non spettanti “dietro corresponsione di denaro e ancora di garanzia di consenso in relazione alle competizioni elettorali”, come le elezioni di Petrosino o le elezioni regionali del prossimo autunno.
In questo contesto Sara Accardi e Pietro Gatto sono indagati per “aver operato rispettivamente, per il reclutamento di docenti per i corsi di formazione non inclusi dell’Albo regionale e per la materiale falsificazione dei titolo di cui uesti avrebbero dovuto possedere”. Chianetta e la madre, Rosa Maria Casano, si sarebbero, invece, adoperati al fine della produzione “di documentazione falsa finalizzata a consentire ad un’ampia platea di destinatari l’indebito riconoscimento delle indennità previdenziali, contributive e di invalidità civile in realtà non spettanti”.