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28/07/2022 06:00:00

  Corruzione elettorale e formazione. Perchè Papania, Chianetta e gli altri sono indagati a Marsala

Per certi aspetti si potrebbe definire un’indagine preventiva quella che coinvolge diversi politici della provincia di Trapani del movimento Via.
Perchè la corruzione elettorale ipotizzata dalla procura di Marsala, con le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, si sarebbe compiuta per le ultime elezioni amministrative di Petrosino, ma secondo gli investigatori si sarebbe già imbastita in ottica elezioni regionali del prossimo autunno. Il tutto ruota nel mondo, sempre al centro di inchieste, della formazione professionale. E’ questo quello che emerge dalle poche informazioni sull’inchiesta che da ieri scuote il mondo politico marsalese e della provincia di Trapani.
Sono dieci le persone indagate, e tra questi c’è l’ex senatore Nino Papania, coordinatore regionale del movimento Via, il consigliere comunale di Marsala Michele Accardi e la figlia Sara, candidata al consiglio comunale di Petrosino, il coordinatore provinciale di Via Angelo Rocca, e poi Ignazio Chianetta, coordinatore comunale a Marsala, nonché ex consigliere ed ex assessore.
Nei giorni scorsi i dieci indagati hanno subito delle perquisizioni e sono stati sequestrati dei documenti dalla guardia di Finanza. In particolare alla base di tutto ci sarebbe l’assunzione (o la promessa di farlo) di persone prive dei titoli di legge per il ruolo di tutor nei corsi di formazione professionali finanziati con fondi pubblici. In cambio in favore dei politici indagati queste persone avrebbero garantito il sostegno elettorale.
E’ un’indagine particolare, dicevamo, di cui si viene a conoscenza adesso, dopo la perquisizione nelle residenze degli indagati e nelle sedi degli enti di formazione coinvolti.
E c’è da dire che in queste ore molta confusione si è fatta sui motivi dell’inchiesta e i reati ipotizzati. Cerchiamo quindi di spiegare, bene, come stanno le cose, chi sono gli indagati e perchè.

 


Chi sono gli indagati
- Questi i nomi delle persone indagate: Michele Maurizio Accardi (Marsala), Ignazio Chianetta (Marsala), Antonino Papania (Alcamo), Angelo Rocca (Alcamo), Manfredi Vitello (Cinisi) vice presidente e direttore generale del CeSiFoP, Rosa Maria Casano, madre di Chianetta (Marsala), Pietro Gatto (Palermo), Salvatore Montemario (Valderice), Sara Accardi, figlia di Michele Accardi (Marsala), Calogerino Forniciale (Montevago).

 

 

Le accuse - Dalla corruzione elettorale, al falso, al traffico di influenze illecite. Sono alcuni dei reati ipotizzati nell’indagine seguita dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla procura marsalese.
Al centro c’è il mondo della formazione professionale, ancora una volta, che secondo gli inquirenti sarebbe stato utilizzato per ampliare il consenso elettorale nei confronti dei politici coinvolti. In particolare sarebbero state inserite nei corsi di formazione degli enti gestiti dagli indagati persone che non ne avevano titolo. Corsi di formazione che vengono finanziati con fondi pubblici. Il tutto per avere in cambio consenso elettorale per le elezioni di Petrosino, dove una delle indagate, Sara Accardi, era candidata al consiglio comunale, o in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.
Questi, in particolare i reati e i fatti contestati ai 10 indagati.


Michele Accardi è indagato per “induzione indebita a dare o promettere utilità”.

Accardi, Chianetta, Papania, Rocca, Vitello, Montemario, Forniciale, sono indagati in concorso per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso materiale, traffico di influenze illecite.

Casano, Gatto, Sara Accardi, sono indagate in concorso per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso materiale, concorso formale e reato continuato.

Papania, Michele e Sara Accardi, Chianetta, Rocca, Casano, sono indagati anche in concorso per corruzione elettorale. I fatti sarebbero avvenuti nella primavera di quest’anno.

In particolare, si legge nel decreto di perquisizione, Papania, Rocca e Chianetta, sono indagati perchè “avocando a sè atti direttivi, amministrativi, e gestori di tre enti regionali, tutti operanti nel settore della formazione professionale (CESIFOP e Ires di Palermo, nonché Eris di Catania), avvalendosi della collaborazione di Michele Accardi, Manfredi Vitello, Montemario e Forniciale” avrebbero assicurato la partecipazione alle attività didattiche dei corsi di formazione professionali, beneficiarie di finanziamenti regionali ed europei, “di una serie di discenti, tutor e formatori in violazione della normativa e dei regolamenti afferenti i requisiti previsti per la partecipazione ai bandi”.
Tra le ipotesi c’è quella di aver “fornito assicurazione ad una platea pressoché indeterminata di soggetti” circa l’assegnazione di indennità o misure di sostegno non spettanti “dietro corresponsione di denaro e ancora di garanzia di consenso in relazione alle competizioni elettorali”, come le elezioni di Petrosino o le elezioni regionali del prossimo autunno.
In questo contesto Sara Accardi e Pietro Gatto sono indagati per “aver operato rispettivamente, per il reclutamento di docenti per i corsi di formazione non inclusi dell’Albo regionale e per la materiale falsificazione dei titoli di cui questi avrebbero dovuto possedere”. Chianetta e la madre, Rosa Maria Casano, si sarebbero, invece, adoperati al fine della produzione “di documentazione falsa finalizzata a consentire ad un’ampia platea di destinatari l’indebito riconoscimento delle indennità previdenziali, contributive e di invalidità civile in realtà non spettanti”.


La difesa - Parla Nino Papania per tutti. L’ex senatore si dichiara sereno. “Una informazione di garanzia non è un avvertimento ma un atto a tutela dell’indagato, che dovrebbe per legge essere segreto, proprio per evitare che la sola notizia del suo invio diffonda un’ombra di colpevolezza a priori. Ritengo per doveroso rispetto verso le istituzioni, che mai è venuto meno, così come meno mai è venuta la fiducia nei confronti della Magistratura, che i fatti verranno chiariti a breve a tutela non solo mia ma anche degli altri indagati del Movimento Via.

 



Sono estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti e attendo, quindi, con grande serenità che la giustizia faccia tutte le opportune verifiche per accertare la verità”. Lo stesso legale di Papania, Vito Di Graziano, ridimensiona la portata delle accuse e definisce “fumosa” l’indagine che riguarda il suo assistito ed è fiducioso che tutto verrà risolto. I legali degli altri indagati sono Francesca Frusteri e Ivan Gerardi.