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14/08/2022 02:30:00

Paolo Palermo Patera, il marsalese che ha salvato una bambina di due anni a Melbourne

Ha ricevuto anche un encomio dal Sindaco il marsalese Paolo Palermo Patera, che da oltre dieci anni vive e lavora in Australia e che ha  salvato da morte certa una bimba figlia di vicini di casa a Melbourne.

Paolo Palermo Patera, oggi trentasettenne, dopo la laurea conseguita in Italia si è trasferito in Australia. A Melbourne ha trovato lavoro e si è anche sposato.

Un giorno mentre era nella sua abitazione ha sentito delle urla provenire dalla villetta accanto alla sua. Senza pensarci su e con grande prontezza di riflessi, incurante del fatto che in quel giardino vi fossero due cani da guardia, ha scavalcato lo steccato ed è andato in soccorso della figlia dei vicini di casa, una bambina di appena due anni, che presentava chiari sintomi di annegamento. Grazie alle manovre da lui praticate e apprese durante un corso di primo soccorso è riuscito a far espellere alla giovanissima l’acqua ingerita, salvandole di fatto la vita. La bimba è stata poi affidata alle cure degli specialisti e dopo qualche giorno in rianimazione si è perfettamente ripresa.

La piccola Airley, di soli due anni, era caduta in piscina e non respirava più. Paolo ha scavalcato la staccionata e si è trovato davanti una scena terribile.


“La piccola era blu e mi sembrava morta, non c'era tempo da perdere, ho subito iniziato il massaggio cardiaco e dopo averla girata sul lato sono riuscito a farle sputare l'acqua, fortunatamente ha ripreso a respirare”, racconta Paolo.

Grazie a due corsi di primo soccorso, uno frequentato ai tempi delle scuole superiori e l'altro in concomitanza con la nascita del figlio Francesco, Paolo sapeva come intervenire.

“Aver frequentato questi corsi è stato fondamentale, in una mattina ci hanno spiegato cosa fare, attraverso la teoria e a esercitazioni pratiche, in modo da sapere cosa fare e le differenze per soccorrere un bambino o un adulto”, ha spiegato.

“Non solo consiglio a tutti di fare corsi di primo soccorso, ma di non fermarsi ad uno perché nei momenti di emergenza è facile dimenticare alcuni passaggi e la cosa che aiuta di più è aver memorizzato i movimenti senza doverci pensare troppo, perché non c'è tempo per pensare!”, ha concluso.