Fonda un falso stato in Antartide che promette tasse al 5%. Un alcamese è stato arrestato, insieme ad altre 11 persone, tra cui sua moglie ed un ex generale della Finanza.
Sono almeno 700 le persone che avrebbero preso "la cittadinanza" nello "Stato Teocratico Antartico di San Giorgio", attirati dalle basse aliquote e dai privilegi promessi. Gli indagati avrebbero raccolto illecitamente almeno 400mila euro che poi sarebbero stati riciclati a Malta.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.
Sono stati arrestati nell'ambito dell' "L’isola che non c’è" conclusa dalla Digos di Catanzaro, con l’ausilio della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
L'indagine ha preso avvio il 7 aprile 2021 da una perquisizione che si è svolta in un immobile di Catanzaro che costituiva la sede diplomatica dell’autoproclamato ‘Stato Teocratico Antartico di San Giorgio’.
A seguito degli approfondimenti investigativi e fatte salve successive valutazioni sull’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, è emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere attiva su tutto il territorio nazionale e avente i principali nuclei territoriali a Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate sul raggiro in merito all’esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, in forza del Trattato Antartico del 1959.
Avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l'acquisizione della cittadinanza dell'inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro, prospettando loro i vantaggi più disparati: dalla possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, alla possibilità di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all'estero, alla possibilità di consentire l'ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri o ottenere l'esenzione per i vaccini anti Covid.
Come “capo incontestato” dell’organizzazione gli investigatori collocano Damiano Bonventre, di Alcamo , che secondo chi indaga “è il punto di riferimento ed il centro decisionale assoluto di tutte le ramificazioni operanti nelle aree geografiche di rifermento, Catanzaro, Cosenza, Alcamo e Teramo. Può essere, a buon diritto, indicato come la vera ‘mente criminale’ dell’associazione, avendo intuito l’enorme potenziale che si celava dietro l’attività di truffa alla quale ha dato un alacre impulso”. Ed era lui il principale ideatore della fornitura di documenti falsi alle persone adescate pur essendo “perfettamente consapevole dell’assoluta nullità giuridica di tali documenti”. Essendo “l’unico effettivo titolare del conto dell’Istituto Superiore di Diritto Nobiliare” sul quale in 10 anni, dal 2011 al 2021, sono confluiti oltre 360mila euro.