Ad un certo punto avevano anche la loro Gazzetta Ufficiale. E una volta, ad un posto di blocco, un uomo era stato lasciato andare dopo che aveva mostrato la patente di guida rilasciata dal loro Stato. E' davvero incredibile la truffa che vede al centro Damiano Bonventre, di Alcamo, arrestato insieme alla moglie e ad altre persone, tra cui un ex generale della Guardia di finanza, Mario Farnesi, di 72 anni, e un ex maresciallo dei carabinieri Emanuele Frasca (56 anni) entrambi in pensione. Sono loro al centro della truffa dello Stato Teocratico Antartico di S.Giorgio.
Ecco i nomi degli indagati nell’ambito dell’operazione “L’isola che non c’è” condotta dalla Digos della Questura di Catanzaro con il coordinamento della Procura, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip di Catanzaro Matteo Ferrante.
Ai domiciliari:
Damiano Bonventre, di Alcamo
Mario Farnesi, nato a Viareggio e residente a Todi
Liliya Koshuba, nata in Uzbekistan e residente ad Alcamo
Paola Dalle Luche nata a Viareggio e residente a Todi
Giuliano Sartoson, alias Giuliano Medici, di Venezia
Federico Lombardi, di Livorno
Enrico Gambini, di Teramo
Emanuele Frasca, nato a Imperia e residente a Squillace (CZ)
Lorella Cofone, di Cosenza
Nicola Pistoia, di Catanzaro
Roberto Santi di Sestri Levante (Ge)
Fabrizio Barberio, di Catanzaro
Obbligo di Presentazione alla Polizia giudiziaria per Carmina Talarico di Cropani.
Gli altri indagati, senza alcuna misura, sono:
ATTARD Charles (Carmelo) residente a Malta
BENEDETTO Graziano di Guardiagrele (Chieti)
BRUNO Domenico detto Mimmo di Tiriolo (CZ)
CASARA Manuel di Malo (VI)
CHIRCOP Philip di Malta
CIAMBRONE Luigi Tommaso, di Catanzaro
DENI Silvio, di Crotone
LACALANDRA Christian, di Luca
LAURIA Baldassare di Alcamo (ne parliamo qui)
MARTINO Claudio di Roma
MARTUCCI Luigi Achille di Solaro Milanese
MAZZAGLIA Anna Maria di Messina
PETRELLA Roberto di Teramo
PIATTELLI Aldo di Roma
ROTTURA Pierluigi detto Piero residente a Catanzaro
SANTI Roberto di Roma
VIVA Rocco di Ruffano (Lecce)
L'indagine è partita il 7 aprile del 2021 da una perquisizione in un immobile di Catanzaro indicato come la sede diplomatica del presunto "Stato". A seguito degli approfondimenti investigativi è emersa così l'esistenza di un'associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale con principali nuclei territoriali a Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate sul raggiro basato proprio sull'esistenza dello "Stato Teocratico Antartico di San Giorgio" come soggetto dotato di un'autonoma sovranità e di connessi privilegi "in forza del Trattato Antartico del 1959".
Secondo l'ipotesi accusatoria, per dare credibilità agli occhi di ignari cittadini, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifizi, quali l'apparente creazione di istituzioni varie (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d'identità anche validi per l'espatrio. Avevano anche un profilo Facebook con stemmi e regolamenti.
In tal modo avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l'acquisizione della cittadinanza dell'inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro, prospettando loro i vantaggi più disparati: dalla possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, alla possibilità di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all'estero, alla possibilità di consentire l'ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri o ottenere l'esenzione per i vaccini anti Covid.
In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. Gli indagati, poi, avrebbero incamerato dai cittadini “antartici” un’ulteriore somma di denaro pro – capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato.
Gli indagati hanno creato documenti di riconoscimento contraffatti (passaporti, carte d’identità diplomatiche), ma totalmente corrispondenti ai format internazionali, e li avrebbero utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanze stupefacenti.
In almeno un caso, poi, è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia. I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore ai 400.000 euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, ove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato. Nel procedimento risultano complessivamente indagate trenta persone.
Come “capo incontestato” dell’organizzazione gli investigatori collocano Damiano Bonventre, di Alcamo , che secondo chi indaga “è il punto di riferimento ed il centro decisionale assoluto di tutte le ramificazioni operanti nelle aree geografiche di rifermento, Catanzaro, Cosenza, Alcamo e Teramo. Può essere, a buon diritto, indicato come la vera ‘mente criminale’ dell’associazione, avendo intuito l’enorme potenziale che si celava dietro l’attività di truffa alla quale ha dato un alacre impulso”. Ed era lui il principale ideatore della fornitura di documenti falsi alle persone adescate pur essendo “perfettamente consapevole dell’assoluta nullità giuridica di tali documenti”. Essendo “l’unico effettivo titolare del conto dell’Istituto Superiore di Diritto Nobiliare” sul quale in 10 anni, dal 2011 al 2021, sono confluiti oltre 360mila euro.
Tra i co-fondatori, poi espulso per una disputa interna legata proprio all’egemonia assunta da Bonventre, c’era anche Mario Farnesi, nato a Viareggio (Lucca) ma residente a Todi (Perugia). Farnesi è una figura tutt’altro che sconosciuta alle autorità giudiziarie, dato che risulta essere, da quanto si legge nell’ordinanza, un pluripregiudicato per reati minori, ex generale della Guardia di Finanza oramai in pensione che nel 1997 è stato insignito del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.