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08/09/2022 06:00:00

Maurizio Miceli (FdI): "Certe candidature sono immorali e un atto di sottomissione dei siciliani"

 Maurizio Miceli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, come sta andando la campagna elettorale?

La campagna elettorale va alla grande. Troviamo la disponibilità della gente ad aderire al progetto della nostra leader Giorgia Meloni, sia alla Regione che al parlamento nazionale. Devo dire con rammarico, nonostante noi viaggiamo a gonfie vele, vedo molta sfiducia in giro e ipotizzo ci sia un forte astensionismo, si parla addirittura attorno al 40%.

Maurizio Miceli, secondo gli esperti aumenta la percentuale degli indecisi, sarebbe del 42% la percentuale di chi si astiene o non sa cosa scegliere. C’è insomma poco entusiasmo per questa campagna elettorale. I giovani sono poco coinvolti. E’ un dato che emerge anche a voi?

I giovani hanno anche una responsabilità maggiore, senza averla chiesta, con il fatto che voteranno anche per il senato. Il fatto che i giovani non sono coinvolti dipende da loro stessi. E’ vero che la classe politica tende a non coinvolgerli, ma è anche vero che sono refrattari alla partecipazione politica, perché sono rinunciatari a prescindere, è anche vero che in Sicilia è ancor più difficile. Io faccio un esempio della mia classe del liceo. Su 22 che eravamo, siamo rimasti in Sicilia sei o sette. E questo rapporto si può fare per tutti i corsi liceali che ci sono stati negli ultimi anni. Molti giovani vanno via dalla Sicilia per andare a lavorare e a formarsi e non c’è la prospettiva del ritorno. E’ anche vero che ci sono giovani che hanno voglia di partecipare e di cambiamento, ma mancano le strutture politiche. Ci sono dei meccanismi che ci sono stati anche in queste ultime elezioni, in cui i miei coetanei, che ci credevano o che hanno una minima visione ideale, poi, alla prima chiamata per una piccola consulenza o per un piccolo ruolo da questo, piuttosto che da un altro amministratore, si andavano subito a consegnare. La verità è che essere giovani in questa terra, spesso significa essere replicanti del politico o politicante che li ha preceduti.

Miceli, non è un boccone amaro per un giovane che crede alla politica, votare una donna, Marta Fascina, solo perché è la “moglie” del capo e va messa in un posto sicuro e il collegio di Marsala e della provincia di Trapani è il più sicuro di tutti.

Non ho difficoltà a dire che certe candidature nel nostro territorio sono immorali, sono una vergogna, sono un atto di sottomissione dei siciliani, dei trapanesi in questo caso, anche perché la legge elettorale e il taglio dei parlamentari di certo non aiutano e considerate che non esiste nemmeno il voto disgiunto. Se io come farò, voto sul simbolo di Fratelli d’Italia, il mio voto, indipendentemente dalla mia volontà, andrà per trascinamento a Marta Fascina nel collegio uninominale di Trapani, tra l’altro la ratio della norma prevederebbe che il candidato all’uninominale sia il più rappresentativo del territorio, così non è stato. Devo riconoscere però che tutte le forze politiche, a destra e a sinistra, hanno mortificato la provincia di Trapani, noi rischiamo per la prima volta nella storia, di non esprimere neanche un parlamentare in seno alle istituzioni nazionali. Questa è una cosa scandalosa. Parlo del mio partito e non degli altri, ma il mio partito devo riconoscere ha candidato al 90% tutti i dirigenti storici della Sicilia ma i numeri sono ristretti e alcuni sono stati paracadutati.

Miceli, Schifani è conosciuto da 8 persone su dieci, De Luca è molto conosciuto, la Chinnici un po’ meno e via via gli altri candidati. Secondo Repubblica il vantaggio di Schifani si è ridotto a sei punti, cosa ne pensa lei?

Schifani è una personalità di altissimo profilo e il fatto che sia molto conosciuto lo dimostra, è stata la seconda carica dello Stato. Cateno De Luca, nonostante questa sua eccentricità, sta girando paese per paese, città per città, bar dopo bar, tutta la Sicilia, bisogna riconoscerlo. Gli altri candidati non esistono, perché non si sono consentiti un’aggregazione in un’unica alternativa che potesse renderli competitivi. Sulla candidatura di Armao, dico che, dopo essere stato cinque anni al governo con Musumeci e ora si candida alla Presidenza con Azione senza mai candidarsi al consiglio comunale della sua città, lo qualifica per quello che è: un truffatore, politicamente parlando. E’ una figura che, per quanto mi riguarda, politicamente ho sempre disprezzato.

Cosa succede a Mazara con la candidatura di Tancredi, ex Movimento Cinque Stelle e Sicilia Attiva, ha suscitato molti malumori nel gruppo di Mazara di Fratelli d’Italia.

Il nostro partito ha fatto un ragionamento già a gennaio con il movimento di Musumeci Diventerà Bellissima. Quando si è fatto questo accordo, era chiaro che ci sarebbe stata una costruzione partecipata di questa lista e in questa costruzione il presidente Musumeci, avendo l’onorevole Tancredi sostenuto la sua maggioranza negli ultimi due anni e mezzo, gli riconosceva questa opportunità di candidatura. Su questa non c’è stata protesta da parte di nessuno. C’è stato solo qualche malpancista che, secondo me in maniera poco garbata, ha fatto qualche intervento pubblico per manifestare il proprio egoismo e il proprio arrivismo. Sono cose che ci stanno in politica ma che lasciano il tempo che trovano. Tancredi è un ottimo candidato, la nostra lista è molto competitiva.

Miceli ne prendete uno o due?

Ne prendiamo cinque.