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09/09/2022 10:48:00

"Ecco cosa facciamo al Tribunale di Marsala per garantire aste regolari"

L’operazione antimafia Hesperia che ha portato agli arresti di 35 persone e alle indagini in totale su 70 persone, nell’ambito delle ricerche del capo di cosa nostra Trapanese Matteo Messina Denaro, (qui l’approfondimento) ha inoltre certificato come le famiglie mafiose locali, quella di Marsala in particolare, fosse capace di influenzare le aste giudiziarie (ne abbiamo parlato qui).

Su questa sorta di mercato parallelo degli immobili in vendita nelle aste giudiziarie (ce ne eravamo occupati già qualche anno fa su tp24), che è stato certificato, comunque, dalla Direzione Distrettuale Antimafia, c’è una nota della Presidenza del Tribunale di Marsala, che ritiene che sia stato fatto un accostamento giornalistico sommario delle attività criminose che riguardano i procedimenti esecutivi e fallimentari che sono pendenti davanti al Tribunale di Marsala.

“Le condotte oggetto di indagine non attengono alla regolarità procedurale né alla correttezza delle condotte della magistratura e degli uffici di cancelleria, bensì a manovre illecite poste in essere da soggetti esterni, collocate fuori dal controllo giudiziale e non rilevabili dal giudice procedente sulla scorta degli strumenti processuali di verifica procedimentale”, si legge nella nota del Tribunale di Marsala.

Dal Tribunale precisano come in questi ultimi anni, proprio nell’ambito della delicata materia delle esecuzioni civili e dei fallimenti e della vendita di beni immobili, siano state adottate linee-guida che, oltre ad essere conformi con le prassi elaborate dal Consiglio Superiore della Magistratura hanno come obiettivo l’efficienza, la trasparenza e la tempestività nelle esecuzioni.

Questi nello specifico, alcuni dei provvedimenti adottati che il Tribunale riassume in cinque punti: la rotazione nel conferimento degli incarichi sia ai curatori che ai custodi e ai professionisti delegati, oltre agli esperti stimatori; la pubblicazione annuale sul sito del Tribunale delle nomine per consentire la piena trasparenza nella distribuzione degli incarichi; la previsione nelle ordinanze di vendita di modalità tali da evitare, per quanto possibile. turbative, in particolare attraverso l’adozione, in via esclusiva di modalità telematiche di vendita; il frequente monitoraggio delle attività svolte dai custodie dai professionisti delegati, alle cui inadempienze o ritardi ha fatto spesso seguito la revoca dell’incarico (più di n.50 casi) e nei, casi più gravi, la cancellazione degli stessi dall’albo (dal 2016 al 2022 sono stati emessi 18 provvedimenti di cancellazione); e, infine, l’aggiornamento delle modalità di versamento della cauzione e di gestione del relativo conto corrente al fine di garantire la segretezza delle offerte sino al momento dell’apertura dell’asta.

In relazione all’attività dei curatori, custodi, esperti estimatori e professionisti delegati – si conclude la note del Tribunale – se le indagini dovessero evidenziare comportamenti illeciti o comunque negligenti ed omissivi di singoli soggetti, sarà cura di questo ufficio, come già fatto in precedenza di adottare tempestivamente tutte le iniziative necessarie nell’ambito dei poteri di vigilanza conferiti dalla legge”.