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21/09/2022 06:00:00

La lady di ferro della mafia di Marsala

“Io so usare il linguaggio della malavita e quello delle persone perbene”. Così parlava alle vittime delle estorsioni Tiziana Rallo, la lady di ferro della mafia di Marsala.
E’ l’unica donna arrestata nell’operazione antimafia “Hesperia” che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 35 persone, con 70 indagati, e decine di perquisizioni.
Tiziana Rallo è ritenuta parte integrante dell’associazione mafiosa, in grado di fare da portavoce del capomafia Franco Raia, di organizzare incontri, e gestire i soldi da smistare alle famiglie dei mafiosi detenuti.


Tiziana Rallo è fidanzata col figlio di Franco Raia. Suocero e nuora vanno molto d’accordo. Lei esegue gli ordini e le direttive del boss.
E’ evidente anche nel caso dell’estorsione ai danni dei coniugi Pone e Saladino. Ne abbiamo parlato giorni fa. E da questa vicenda emerge tutto il carattere e la caratura criminale della lady di ferro della mafia marsalese.
Secondo quanto emerso dalle indagini i fatti riguardano un credito vantato da altre persone del cui recupero si sarebbe interessato Franco Raia “con inequivocabili modalità mafiose”. Tant'è che il marito è stato ferito con un'arma da taglio dallo stesso Francesco Raia.


Il capo della famiglia mafiosa di Marsala sarebbe stato “attivamente e stabilmente spalleggiato” da Tiziana Rallo che avrebbe fatto da portavoce realizzando la “pesantissima pressione intimidatoria di Franco Raia”.
Ma Tiziana Rallo, scrive il gip, non avrebbe fatto solo da portavoce e preso ordini. Avrebbe realizzato personalmente “condotte intimidatorie inequivocabilmente connotate dal metodo mafioso”.
E’ il 12 novembre 2018, Rallo chiama il coniuge Pone: “non è così che funziona, tu forse non hai capito la questione, se tu hai l’acquirente prendi l’acquirente, gli dai un appuntamento, io vado a prendere a Franco e lo porto là.. senti non scherzare con me, ah! Perchè io non sono nella fase di farti scherzare a te con me! perchè se no lo sai cosa ti dico, vammi a prendere 90 mila euro e portameli subito!”.
Non usa mezzi termini la donna, con un linguaggio minaccioso che per il gip non lascia spazio a dubbi sul “protagonismo di Tiziana Rallo nella condotta estorsiva”.
“Se tu vuoi parlare a regola d’arte con me io ci riesco perchè è da quando avevo 17 anni dentro a studi di avvocati, perciò possiamo parlare gli ho detto ‘quale lingua vuoi parlare? Della malavita o delle persone perbene, perchè le so parlare tutte e due”, riferisce Tiziana Rallo.
La lady di ferro della mafia marsalese è coinvolta anche nella vicenda delle slot machines di un bar di Marsala. Le macchinette erano quelle di Luppino e Giorgi, protetti da cosa nostra, che non dovevano essere dismessi. Nella vicenda erano intervenuti sia il capo del mandamento di Mazara Dario Messina (interpellato direttamente da Giorgi per costringere l’esercente marsalese a non dismettere le sue macchinette) che il capo della famiglia mafiosa di Marsala Franco Raia. Per interloquire con Raia, Dario Messina si era avvalso del cugino Marco Buffa (che Franco Luppino avrebbe battezzato reggente della famiglia di Petrosino). Tiziana Rallo in questa vicenda ha svolto un ruolo di tramite tra Marco Buffa (e quindi il capo mandamento Dario Messina) e Franco Raia. Un ruolo di tramite per consentire al capo mandamento di Mazara e al capo della famiglia mafiosa marsalese di raggiungere un’intesa per costringere il titolare del bar Fiocca di Marsala a non dismettere le slot machines di Mario Giorgi.

Tiziana Rallo si sarebbe occupata anche di smistare soldi per le famiglie dei mafiosi in carcere. “Se mi fanno un controllo dicono ma tutti questi soldi dove li ha trovati?”. Perchè Tiziana faceva ricariche Poste Pay a tutti. “Persone che sono a Ragusa, persone che sono a Menfi. Io ho caricato un sacco di Poste Pay, ma assai assai. Ogni giorno andavo a caricare botte da due, trecento euro, cinquecento euro, perchè è in base alla famiglia…”. E le cose si complicavano sotto natale. Con Tiziana Rallo che si preoccupava per il suocero capomafia Franco Raia: “lui ha i suoi pensieri. Ora arriva Natale e ogni anno è così, diventa tipo pazzo, erchè i tempi non sono quelli di una volta e le famiglie che sono là dentro devono mangiare…”.
Le famiglie dovevano mangiare.