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27/09/2022 12:41:00

Omicidio Titone a Marsala. Arrestato l'assassino, trovata l'arma del delitto. I particolari

 Risolto in poche ore l'omicidio di Antonio Titone, pregiudicato di 60 anni, avvenuto ieri a Marsala. 

Un uomo è stato arrestato, ritenuto l'autore dell'assassinio. E' stata anche trovata l'arma del delitto, un piede di porco di 30 centimetri, nascosto in un vaso nel pianerottolo della casa della vittima. In manette è finito Giovanni Parrinello, di 41 anni.

Ad incastrare l'omicida, come abbiamo raccontato su tp24, il racconto della compagna messa sotto torchio dai carabinieri. Polizia e Carabinieri hanno rinvenuto nei terreni vicini all'abitazione di Titone, a Sappusi, gli indumenti ancora sporchi di sangue indossati dall'omicida. 

Questi i dettagli di quanto accaduto nella nota di Polizia e Carabinieri. 

Nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo di Marsala, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani e del Commissariato di P.S. Marsala, hanno tratto in arresto un trentanovenne marsalese con precedenti penali e sorvegliato speciale, in relazione all’omicidio di Titone Antonino avvenuto all’interno della sua abitazione in mattinata.
Intorno alle 11.30 del mattino, gli agenti del Commissariato di P.S. Marsala, giunti sul posto a seguito di una segnalazione di probabile furto in casa, avevano trovato il cadavere riverso a terra con vistose lesioni al capo prodotte evidentemente da un oggetto contundente.
Attraverso un immediato raccordo investigativo tra il personale della Polizia di Stato presente sulla scena del crimine e i militari dell’Arma dei Carabinieri, si diramavano le ricerche di un uomo e una donna visti fuggire da alcuni testimoni dal luogo del delitto.
Grazie alla descrizione, i due venivano rintracciati dai Carabinieri della Sezione Operativa di Marsala e condotti presso la Caserma della locale Compagnia. I successivi accertamenti degli investigatori dell’Arma e della Polizia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, consentivano così di ritrovare, a circa due km dal luogo dell’omicidio, in campagna, i vestiti verosimilmente utilizzati dai due, ancora sporchi di quelle che sembrano tracce ematiche, nonché, nascosto in un vaso nel pianerottolo di casa del soggetto fermato, la presunta arma del delitto, un piede di porco lungo circa 30 centimetri, anch’esso sporco di sangue. Visti gli elementi raccolti, in serata, gli operanti procedevano alla misura precautelare dell’arresto nei confronti dell’uomo.
Alla base del delitto un presunto debito non onorato, che avrebbe indotto il trentanovenne a colpire ripetutamente la vittima. Il presunto autore dell’aggressione sarebbe poi stato raggiunto successivamente dalla donna, con la quale avrebbe sottratto del denaro dall’abitazione del malcapitato.