Un colpo al cuore. Un pugno nello stomaco. Calpestata, a Erice Casa Santa, la memoria di Nino Via. L'ennesima dimostrazione di come, a volte, le Amministrazioni celebrano il ricordo di chi ha avuto spezzata la vita in maniera tragica – eroica nella fattispecie, Nino venne insignito di medaglia d'oro al valor civile – solo per pura passerella mediatica condita da eventi in pompa magna solo per apparire, e da belle parole.
Parole, appunto. I fatti sono un'altra cosa. E i fatti raccontano che il giardino dedicato al giovane magazziniere della Gea ucciso, a Trapani, per aver preso le difese di un collega, Pietro Terraglia, in balia di due rapinatori armati di pistola, è in preda al degrado, all'abbandono, all'incuria.
Realizzato, nella zona compresa tra le vie Capua e Fratelli Aiuto, nel 2017 dal Comune di Erice, in collaborazione con gli studenti della scuola media Antonino De Stefano, del Primo Circolo didattico Giovanni Pascoli di Erice e di concerto con l’associazione culturale “Antonino Via– Eroe Contemporaneo”. A fare da cornice, un murales collocato in una palazzina prospiciente alla piazzetta intitolata ad Antonino Via.
Le segnalazioni e le richieste di intervento all'Amministrazione presieduta da Daniela Toscano, avanzate dai genitori della vittima, finora sono cadute nel vuoto. “Il giardino – dice con grande amarezza Liberale Via, padre di Nino – è stato abbandonato al suo destino. Praticamente inguardabile”.
Antonino Via, detto Nino, venne assassinato, in via Orti, nei pressi del centro commerciale dove lavorava, la vigilia dell'epifania del 2007. A stroncargli la vita, un colpo di pistola. Inutile la corsa in ospedale. Gli assassini vennero arrestati dai carabinieri, a conclusione di complesse indagini, e condannati in via definitiva a 26 anni di carcere.
Qui una replica dell'Amministrazione Comunale.