La Corte di Cassazione ha deciso di rigettare il ricorso, di non rinviare, e far diventare, così, definitiva la condanna a sei anni di reclusione per l'ex senatore e sottosegretario agli Interni, Antonio D'Alì.
Per il politico trapanese adesso si aprono le porte del carcere. D'Alì è stato per 20 anni uno dei più alti esponenti politici della provincia di Trapani.
Il processo riguardante il senatore trapanese ha avuto alterne fortune e vicende. Nell’ultimo pronunciamento della corte d’appello di Palermo, del 21 luglio 2021, il politico è stato condannato a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa ma si trattava del processo d’appello bis, dopo alterni esiti processuali. Fra i vari pronunciamenti c’è stata anche una assoluzione poi appellata dalla procura e ribaltata. Il procedimento nei confronti di D'Alì va avanti, infatti, da 11 anni.
D’Alì è stato senatore dal 1994 al 2018, sottosegretario all’Interno, durante il governo Berlusconi, dal 2001 al 2006. “D’Alì ha manifestato la propria disponibilità verso (o vicinanza a Cosa Nostra dai primi anni ’80 del secolo scorso fino agli inizi dell’anno 2006 e comunque non vi è prova di una condotta di desistenza dell’imputato incompatibile con la persistente disponibilità ad esercitare le proprie funzioni ed a spendere le proprie energie in favore del sodalizio mafioso” scrivono i giudici nelle motivazioni della Corte d'Appello condannandolo a 6 anni di reclusione. Sentenza che con la decisione degli ermellini diventa adesso definitiva.