Il boss della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, Francesco Domingo, detto Ciccio Tempesta è stato condannato a 30 anni di reclusione dai giudici del Tribunale di Trapani, dal collegio presieduto dal Enzo Agate, con giudici a latere Bandiera e Restivo. La condanna per Domingo è stata di 24 anni, due anni in meno rispetto ai 26 anni richiesti dal pubblico ministero Francesca Dessi’, ma la sentenza emessa dopo una lunga camera di consiglio prevede che il capomafia sconti complessivamente 30 anni di carcere, in virtù di ulteriori quattro precedenti condanne irrevocabili in procedimenti giudiziari del 2002, 2004, 2007 e 2008 per la continuazione dei reati commessi.
Le altre condanne del processo scaturito dall'operazione antimafia Cutrara sono andate: tre anni a Antonio Rosario Di Stefano, un anno e dieci mesi, invece, a Salvatore Labita. I giudici hanno assolto i fratelli Di Bartolo, Nicola e Lilla, accusati di essere fittiziamente intestatari di una casa di riposo per anziani, per coprire Domingo. Il pm Dessì aveva chiesto le condanne per tutti gli imputati, 26 anni per Francesco Domingo, dieci anni furono chiesti per Nicola Di Bartolo, quattro anni per Lilla Di Bartolo e Antonino Rosario Di Stefano, tre anni per Salvatore Labita. Le motivazioni della condanna verranno depositate dai giudici fra 90 giorni.
“A Domingo – ha messo in evidenza il magistrato durante il processo – è da ricondurre un controllo pregnante del territorio, controllo non solo sulle attività tipiche della criminalità organizzata, ma anche su espressione della vita sociale”. Un altro ruolo attribuito al boss, quello di essere soggetto di riferimento per i collegamenti tra Cosa nostra siciliana con la famiglia mafiosa dei Bonanno, operante negli Stati Uniti. Il pm ha anche evidenzito dell'esistenza dei rapporti tra Domingo e il capo della famiglia mafiosa di Trapani, Francesco Virga.