Tra le ipotesi sull'incidente aereo di ieri sera, ci sarebbe quella che il pilota, il capitano Fabio Antonio Altruda, 33 anni, originario di Caserta, sarebbe rimasto ai comandi del caccia Eurofighter nonostante il velivolo perdesse quota per scongiurare lo schianto contro le abitazioni. La vittima, in pratica, avrebbe sacrificato la propria vita, invece, di lanciarsi con il paracadute per mettersi in salvo. Ipotesi avvalorata dalla circostanza che il cadavere è stato rinvenuto tra i rottami del velivolo dai vigili del fuoco e dal personale dell'Aeronautica militare.
Il “caccia”, di rientro alla base di Birgi, è precipitato nel fiume che segna il confine tra i comuni di Marsala e Misiliscemi, nei pressi di Rocche Draele. Un filmato, ripreso da una telecamera di videosorveglianza, riprende il momento dello schianto, con l'aereo che diventa una palla di fuoco.
L'allarme è scattato alle 18 di ieri. Ma soltanto intorno alla mezzanotte le squadre di soccorso sono riuscite ad avvicinarsi ai rottami dell'Eurofighter, rinvenendo il corpo senza vita del capitano Fabio Altruda. Sulla tragedia è stata aperta una inchiesta per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
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“Un episodio che ci lascia sgomenti e pieni di tristezza per il quale non possiamo che esprimere vicinanza e cordoglio alla famiglia del capitano Altruda e all’aeronautica militare italiana”. Ad affermarlo è il segretario generale della Uil Trapani Tommaso Macaddino, in seguito all’incidente aereo avvenuto ieri sera nei pressi di Birgi durante una missione di addestramento che ha provocato una vittima, il Capitano Fabio Antonio Altruda, pilota del 37esimo stormo ai comandi del caccia monoposto Eurofighter.