“Cieli blu”. Due parole che per tutta la giornata di ieri sono rimbalzate sui social per rendere omaggio al capitano Fabio Antonio Altruda, il pilota di 33 anni del 37° Stormo dell’Aeronautica Militare, morto nell’incidente aereo avvenuto martedì sera a pochi chilometri dalla base di Birgi.
“Cieli blu”, si dice quando un pilota muore in volo. In queste ore è infatti tanta la commozione per il capitano Altruda. Giovane, ma con centinaia di ore di volo all’attivo. Era in servizio a Birgi dal 2021. Originario di Caserta, non era sposato, si ambientato bene a Trapani.
Sono due le inchieste per far luce sull'incidente aereo di martedì sera. Una è condotta dall'Aeronautica militare; l'altra, invece, dalla Procura di Trapani. Mentre soltanto ieri pomeriggio è stata recuperata la salma del capitano Altruda.
Il velivolo è caduto nel fiume che segna il confine tra i comuni di Marsala e Misiliscemi, nelle vicinanze di Rocche Draele nella frazione di Rilievo. Qui tutti gli articoli sul disastro aereo.
L’Aeronautica Militare sottolinea che al momento ”non è possibile formulare alcuna ipotesi in merito alle cause dell’incidente: solo l’analisi dei dati e delle informazioni che già in questo momento gli inquirenti stanno raccogliendo ed acquisendo, e che verranno ulteriormente perfezionate una volta a disposizione i resti del velivolo, potrà consentire di stabilire la dinamica dei fatti”.
L’area in cui è precipitato l’Eurofithter Typhoon, martedì pomeriggio, è presidiata dalle forze dell’ordine. Impossibile avvicinarsi. I rottami del velivolo si trovano nel letto di un torrente a circa 3 chilometri dalla pista dell’aeroporto di Birgi, dove era diretto.
L’aeronautica fa sapere che “sono a lavoro squadre specializzate dei vigili del fuoco ed un team di specialisti dell’Aeronautica militare per le operazioni di messa in sicurezza del sito e l’avvio delle attività di recupero dei resti del velivolo e delle previste attività di prevenzione e bonifica ambientale del terreno interessato dall’evento”.
Sul posto anche la commissione nominata dalla Aeronautica che dovrà occuparsi dell’inchiesta tecnica interna di sicurezza del volo volta ad accertare le cause dell’incidente. Ieri intanto è arrivato a Trapani il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti che ha espresso “il cordoglio di tutta la forza armata ai familiari del giovane pilota scomparso, così come a tutto il personale del 37esimo Stormo”.
Tra le ipotesi sull'incidente aereo ci sarebbe quella che il pilota sarebbe rimasto ai comandi del caccia Eurofighter nonostante il velivolo perdesse quota per scongiurare lo schianto contro le abitazioni. La vittima, in pratica, avrebbe sacrificato la propria vita, invece, di lanciarsi con il paracadute per mettersi in salvo. Ipotesi avvalorata dalla circostanza che il cadavere è stato rinvenuto tra i rottami del velivolo dai vigili del fuoco e dal personale dell'Aeronautica militare.
Anche se il video ripreso da una videocamera di sorveglianza di un'abitazione tra Marsala e Trapani suggerisce altro. Le immagini mostrano il momento dell'impatto con il suolo del caccia Eurofighter precipitato vicino la base militare di Trapani Birgi, mentre stava rientrando.
Il video dura pochi secondi, e si vedono i due caccia insieme, con il secondo che improvvisamente si illumina - come se sia esploso qualcosa - e cade giù. Poi, l'esplosione a terra e le fiamme. E' un video utile a capire alcune cose, ad esempio che difficilmente il pilota avrebbe avuto il tempo per salvarsi, dato che la caduta è stata velocissima e quasi in verticale, e che è accaduto qualcosa a bordo.
Ma, come detto, queste sono soltanto ipotesi che l’Aeronautica non conferma. Ci vorrà del tempo per ricostruire la dinamica del disastro.