Natività d’autore, verrebbe da dire, visto che i personaggi arrivano dritti dal famoso presepe vivente di Custonaci - considerato tra i più suggestivi della Sicilia - che quest’anno ha dovuto rinunciare al famoso sito preistorico delle grotte di Scurati perché inagibile. In attesa che ritorni di nuovo fruibile, il parco archeologico di Segesta ha offerto come scenario lo sfondo del Tempio monumentale che richiama la classica iconografia della natività napoletana con le colonne rotte (simbolo del rito pagano spezzato dal Cristianesimo). Qui ha preso vita il cuore del presepe, la Sacra Famiglia e due pastori. Per l’inaugurazione si è esibita la corale Maria SS.del Giubino.
“Il Parco vive di sera. Succede in estate con il teatro, succede in questi giorni in cui entrano in contatto due comunità, quella di Segesta e quella di Custonaci. Un’occasione unica che legge l’iconografia antica e la lega ai resti archeologici”, dice il direttore del Parco archeologico, Luigi Biondo. “Un sito straordinario che si arricchisce di un significato cristiano del tutto inedito” interviene il sindaco di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso; “Sono stupito della bellezza del sito e della sceneggiatura” dice Leonardo Pipitone dell’associazione Museo vivente di Custonaci che cura l’allestimento della Natività con il Parco archeologico di Segesta e il supporto logistico e organizzativo di CoopCulture.
Nelle serate di apertura straordinaria sono organizzati da CoopCulture anche due turni di visite guidate (alle 18 e alle 19): alla luce delle lanterne e guidati da un archeologo, si scopre l’area del Tempio, le modalità di costruzione degli antichi, la nascita della città elima; e si arriva infine di fronte alla Natività.