L'Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli di Trapani e i militari della Guardia di Finanza hanno scoperto due importazioni relative a un totale di 293 bare funebri in legno provenienti dal Guatemala e risultati non a norma sotto il profilo del rispetto del
Regolamento di polizia mortuaria.
Per quanto la materia tocchi la sensibilità di molti, ai relativi acquirenti, da intendersi come tali i familiari del de cuius o, in loro mancanza, le autorità preposte, sono dovute oltre alle ordinarie e corrette informazioni sull’origine dei cofani, sulle loro caratteristiche tecniche, la manifattura, l’identità del produttore e/o dell’importatore, anche quelle sui rischi legati al loro impiego sia per il personale addetto che per l’ambiente circostante. Inoltre, gli stessi risultano assoggettati alle legislazioni regionali cui è riservata la tutela della salute pubblica inevitabilmente connessa al corretto svolgimento delle funzioni di polizia mortuaria, cimiteriale e all’attività funeraria.
Nel 2020 l’intervento con il quale anche la Regione Sicilia, come già altre Regioni, ha rivisitato l’obsoleta normativa nazionale di settore, rimandando, per gli aspetti più tecnici, all’emanazione di un successivo decreto dell’Assessore regionale per la salute, adottato nel corso dell’anno 2022 (D.A. 212/2022). Le recenti prescrizioni hanno riguardato l’adozione di diverse
misure di contenimento dei rischi per la sicurezza, la salute pubblica e l’ambiente, rimandando a specifiche norme UNI di settore, costantemente aggiornate, e, in particolare, prescrivendo specifiche caratteristiche tecniche per i cofani e un sistema di codifica univoco e indelebile, idoneo a renderli sempre riconoscibili e rintracciabili.
Al fine di comprovarne la conformità alle citate disposizioni normative, sono state richieste all’importatore le schede tecniche e le dichiarazioni di conformità dei cofani importati, nonché verificata la presenza dei marchi riportanti l’identità e gli estremi del produttore e/o dell’importatore. Stante la carenza di quanto fornito e riscontrato, ADM ne ha fatto segnalazione
al competente Ministero delle Sviluppo Economico (MISE), il quale, confermata la correttezza di quanto sopra ha, tra l’altro, prescritto il possibile adeguamento della merce con contestuale interessamento delle competenti autorità sanitarie regionali.
Le autuorità dei monopoli hanno elevato una sanzione amministrativa fissata tra un minimo di 1.500 euro a un massimo di 30.000 euro, di cui è competente la Camera di Commercio territoriale, ADM ha monitorato l’adeguamento del carico di cofani consentendone lo svincolo e l’immissione in libera pratica in tempi brevi, a tutto vantaggio del buon commercio anche in un settore così delicato come quello del caro estinto, non immune dai rischi della globalizzazione.