A Castellammare del Golfo finiscono in carcere tre boss della famiglia mafiosa locale: Mariano Saracino 75 anni, ritenuto il capo, Vito Badalucco, 65 anni e il figlio Martino Badalucco di 41 anni. I Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno dato esecuzione a tre distinti ordini di esecuzione per la carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani.
I tre dovranno espiare la pena della reclusione (rispettivamente a 4 anni il Saracino, 1 anno e 11 mesi Badalucco Vito e 2 anni e 5 mesi il figlio Martino), in quanto ritenuti responsabili del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I provvedimenti costituiscono l’esito processuale delle indagini condotte tra il 2013 ed il 2016 dai Carabinieri di Alcamo, coordinati dalla D.D.A. di Palermo, nell’ambito dell’attività denominata “Cemento del Golfo”. Gli accertamenti condotti all’epoca riuscirono a
ricostruire l’organigramma della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, nella quale gli odierni arrestati erano inseriti con ruoli apicali e di cui il Saracino era l’allora reggente.
L'indagine - Nello specifico, l’indagine era scaturita da una recrudescenza di attentati incendiari ai danni di imprenditori operanti nell’edilizia nel comune di Castellammare del Golfo. La susseguente attività aveva permesso di comprendere come i danneggiamenti ai mezzi e veicoli del settore dell’edilizia e del movimento terra si collocassero in un contesto mafioso legato alla famiglia castellammarese, facente parte del mandamento di Alcamo.
Inoltre, i sodali avevano costretto alcuni committenti di lavori edili, con pressioni ed intimidazioni, a rifornirsi di cemento da ditte riconducibili alla famiglia mafiosa. Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trapani, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.