Mentre il mare restituisce i corpi di altre tre vittime della tragedia di Cutro, un nuovo naufragio è avvenuta l'11 marzo nel Mediterraneo, con un barcone che si è rovesciato in acque libiche. Sono 30 i dispersi e 17 le persone salvate secondo la Guardia Costiera.
Per Mediterranea Saving, l’Italia aveva il «coordinamento Sar e dato istruzioni di intervenire a tre navi mercantili, che invece ’si sono limitate a osservare per 24 ore. Mentre non risultano mobilitate le navi militari nell’area per Eunavformed e Irini».ma non mancano le polemiche e le accuse di Alarm Phone che punta il dito nei confronti dell’Italia che avrebbe «consapevolmente ritardato i soccorsi» e aver così «lasciati morire» i migranti. La vicenda diventa così scontro politico.
Il segretario del Pd Elly Schlein denuncia: «Una vergogna». Per la capogruppo del Pse a Strasburgo Garcia Perez, «la nuova tragedia mostra l’inumanità del governo Meloni».
La difesa della Guardia Costiera - La Guardia Costiera replica che «l’intervento è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l’inattività degli altri Centri nazionali di soccorso marittimo interessati per area». Intanto, tensione nella maggioranza sulla norma del decreto flussi che cancella la protezione umanitaria speciale per i migranti: dopo i dubbi del Colle, Fdi e Fi pronti a cambiare il testo, no della Lega.
Trenta dispersi - I migranti avevano contattato Alarm Phone che a sua volta ha segnalato la presenza al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello maltese e a quello libico. L’imbarcazione è stata localizzata in area Sar libica a circa 100 miglia dalle coste del paese nordafricano. Il gommone, successivamente, è stato avvistato dal mezzo aereo Seabird che ha effettuato una chiamata di soccorso contattando il mercantile Basilis L che si è diretto verso il barchino. Secondo quanto riferisce la Guardia Costiera italiana tutte le informazioni sono state fornite anche alle Autorità libiche e maltesi. La Basilis L a causa delle condizioni meteo non è riuscita a soccorrere i migranti. Dal canto loro le autorità libiche, per mancanza di disponibilità di assetti navali, hanno chiesto il supporto del Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma che ha inviato un messaggio satellitare di emergenza a tutte le navi in transito. Sul posto si sono, quindi, trovati quattro mercantili. Durante le operazioni di trasbordo sulla motonave Froland, il barchino si è capovolto: 17 persone, di cui due ferite che verranno portate a Malta, sono riuscite a salire a bordo, mentre circa 30 sono cadute in acqua.
Guardia Costiera, non era Sar Italia, inattivi altri Centri - «L’intervento di soccorso è avvenuto - spiega la Guardia Costiera in una nota - al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area».
âš« Siamo scioccate. Secondo diverse fonti, decine di persone di questa barca sono annegate. Dalle h 2.28, dell'11 marzo, le autorità erano informate dell'urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire. https://t.co/iUWFgeYmRD
— Alarm Phone (@alarm_phone) March 12, 2023
Alarm phone: li hanno lasciati morire - Eppure era da sabato che Alarm Phone aveva lanciato l’allarme sulla presenza di persone in difficoltà su un barcone proveniente dalla Libia. «Siamo scioccati. Secondo diverse fonti, decine di persone di questa barca sono annegate. Dalle 2.28 dell’11 marzo, le autorità erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire». È quanto scrive su Twitter Alarm Phone dopo l’allarme lanciato ieri nel quale si dava notizia di un’imbarcazione alla deriva con 47 migranti a bordo in fuga dalla Libia.