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13/04/2023 08:12:00

I segreti di Laura Bonafede, la maestra amica di Matteo Messina Denaro. Indagata la figlia

17,00 -  Macondo. Come la città protagonista del meraviglioso romanzo di Gabriel Garcia Marquez, Cent'anni di solitudine.

Così veniva chiamata la cittadina di Campobello di Mazara da Matteo Messina Denaro, nella sua corrispodenza, durante la latitanza, con l'amica e complice Laura Bonafede (nome in codice: "Blu").

Quando lui doveva dire che era Campobello, scriveva:  "Sono a Macondo". Se era nella frazione di Tre Fontane scriveva invece "Macondino".

E' uno degli elementi che emergono dalle carte delle indagini che oggi hanno portato all'arresto della maestra Laura Bonafede (la figlia, Irene Gentile, è pure indagata).

Colpiscono sempre questi riferimenti letterari in un boss così spietato.  Ma in questa operazione si scopronto anche anche riferimenti, tra gli scritti di Messina Denaro, a Vargas Llosa e ad un altro gran bel romanzo "Avventure della ragazza cattiva", nonchè alle poesie di Charles Bukowski.

Insomma, Messina Denaro era quello che chiameremmo un lettore "forte", con gusti ben sopra la media della popolazione. 

12,15 - Hanno vissuto insieme come una famiglia normale, Matteo Messina Denaro, Laura Bonafede e la figlia Martina Gentile.

Hanno "coabitato" sotto lo stesso tetto, lo scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato in carcere la donna e all'indagine a carico della figlia.

Per un certo periodo, che va dal 2007 al 2017, la figlia di Leonardo Bonafede e Messina Denaro vivevano nella stessa casa. Dove? E' quello che stanno cercando di scoprire gli investigatori. Ci sono concreti indizi che rimandano a luoghi e rifugi che sono da verificare.
Il primo incontro - Laura Bonafede ha conosciuto Messina Denaro nel 1996, a tre anni dall'inizio della sua latitanza, iniziata nel giugno del '93. Lo scrive la stessa donna in una lettera inviata al boss. Il padre Leonardo Bonafede le aveva “concesso” di andare a far visita a Matteo Messina Denaro e al padre Francesco all'epoca già latitanti.

Ecco cosa ha scritto la Bonafede: “Mi fa piacere sentirti dire che non sono stato un errore, anzi tutt’altro. Si è quello che penso: sono e resterò solo (La Bonafede finge di essere un uomo ndr). Perché per te è stata una sorpresa? Non avevi capito? Ventisei anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso… non c’era motivo di quella visita ma forse si doveva aprire un capitolo e così fu. Dici bene, abbiamo letto quello che era scritto. La vita è strana, fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci trascinare”.

10,40 - Nell'ordinanza che ha portato in carcere l'insegnante Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello Leonardo e colei che si occupava di assistere il boss Matteo Messina Denaro per tutte le sue esisgenze quotidiane, il gip di Palermo Alfredo Montalto, parla di scoperte "sconcertanti". Dalle indagini del Ros emerge che la donna ha frequentato il boss per anni durante la latitanza e che abbia anche convissuto con lui in certi periodi.

La latitanza curata da persone molto conosciute agli investigatori - «Quel che disorienta è che in tutto questo lunghissimo arco temporale la tutela della latitanza di Messina Denaro è stata affidata - scrive il gip Montalto - non a soggetti sconosciuti ed inimmaginabili, bensì ad un soggetto conosciutissimo dalle forze dell’ordine e cioè a quel Leonardo Bonafede da sempre ben noto, oltre che come reggente della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, soprattutto per la sua trascorsa frequentazione ed amicizia con i[ padre di Messina Denaro».

Il gip evidenzia l'incredibile e ispiegabile insuccesso di anni di ricerche - «Mettono in luce l’incredibile ed inspiegabile insuccesso di anni ed anni di ricerche in quella ristretta cerchia territoriale compresa tra Castelvetrano e Campobello di Mazara - continua il gip Alfredio Montalto - costantemente setacciata e controllata con i più sofisticati sistemi di intercettazioni e di videosorveglianza di tutti i luoghi strategici che, tuttavia, come oggi si è scoperto, non hanno impedito che il più ricercato latitante del mondo potesse condurre, in quegli stessi luoghi e per molti anni (almeno ventisei), una «normale» esistenza senza neppure nascondersi troppo, ma anzi palesando a tutti il suo viso riconoscibile (almeno per i tantissimi che lo avevano conosciuto personalmente)».

"Ci sono ancora covi e documenti da trovare" - «Come ciò sia potuto accadere, si ripete, appare al momento inspiegabile e non privo di conseguenze», continua il gip, che ritiene che ci siano ancora covi da trovare. «La cura quasi maniacale del latitante - scrive nell'ordinanza - nella annotazione di qualsiasi accadimento della sua vita, nella tenuta di diari e quaderni in cui trascriveva anche commenti, non può fare dubitare dell’esistenza di materiale di ben altra importanza sugli affari criminali di Messina Denaro custodito in altri covi non ancora individuati (e di cui, peraltro, v'è già traccia in alcune delle corrispondenze tra il latitante e Laura Bonafede che pure mostra di conoscerli)». 

09,30 -  Madre e figlia. La Procura antimafia di Palermo aveva chiesto l'arresto anche di Martina Gentile (1992), la figlia di Laura Bonafede, la maestra amica di Messina Denaro arrestata oggi. Ma il Gip ha detto di no. Per Martina Gentile erano stati chiesti i domiciliari.

Sia la Bonafede che la Gentile non hanno esitato a organizzare la loro vita per fornire assistenza a Messina Denaro, sssistenza prestata con orgoglio e ferma convinzione ("carissimo adorato" scriveva la Gentile
che si sentiva "protetta" dal latitante), segno non equivocabile di una, purtroppo, irredimibile adesione allo stile di vita mafioso.

Gli investigatori descrivono una "incondizionata e continuativa opera prestata dall'indagata Bonafede Laura a vantaggio del più importante esponente mafioso della consorteria mafiosa", la sua "totale disponibilità e dedizione".

Il Gip non ritiene invece che siano elementi per convididere la richiesta di arresti domiciliari nei confronti della figlia, Martina.

Bonafede, dopo avere conosciuto Messina Denaro Matteo nel 1997, poi, ha addirittura instaurato con lo stesso uno stabile rapporto quasi “familiare” (così definito dagli stessi), coinvolgente anche la figlia Martina, durato dal 2007 sino al dicembre 2017 quando venne necessariamente interrotto a seguito di un importante operazione di polizia, per poi riprendere, appena "calmatesi le acque" negli ultimi anni sino all'arresto del latitante.

Scrivono gli inquirenti: "Dalle indagini è emerso, altresì, che Laura Bonafede ha programmato con l'allora latitante una rigida e sicura organizzazione di fugaci incontri de visu (perlomeno negli ultimi due mesi, da novembre 2022 a gennaio 2023) e di paralleli "scambi di posta", sempre in giorni e orari prefissati dal latitante. È stato ricostruito con certezza, infine, il supporto anche logistico e morale fornito a più riprese e sotto le più svariate forme dalla Bonafede e dalla figlia Martina nonché, più in generale, la totale adesione di costoro allo stato di clandestinità di Messina Denaro e alla sua volontà di sottrarsi alle condanne ed ai processi, adesione percepibile in modo emblematico dall'utilizzo, da parte della Bonafede, della parola "nemici" per indicare le forze dell'ordine, e dalle informazioni che la Gentile forniva sulle persone che erano entrate in contatto per strada con il Messina Denaro".

08,00 -  I carabinieri del Ros hanno arrestato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra Laura Bonafede, maestra e figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede.

Per anni sarebbe stata la donna di Matteo Messina Denaro e farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo.

Del caso di Laura Bonafede ci siamo occupati diverse volte su Tp24. Insegna in una scuola di Castelvetrano dove è stata sospesa, dopo molti tentennamenti, solo per il "clamore mediatico" della vicenda che la riguardava, quando sono uscite delle ricostruzioni imbarazzanti sui suoi rapporti di intimità con Matteo Messina Denaro. Ne parliamo qui. 

Abbiamo anche raccontato della famiglia dei Bonafede, al servizio di Messina Denaro. Qui l'articolo.

 Laura Bonafede immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima dell'arresto d Messina Denaro si occupava delle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, ma avrebbe condiviso con il boss un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza. La maestra è dunque, uno dei perni attorno al quale ruotava la latitanza di Messina Denaro già a partire dalla metà degli anni ‘90. Sposata con Salvatore Gentile, all'ergastolo per aver commesso due omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.