Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/05/2023 06:00:00

Trapani. Dopo il voto è guerra nel Pd. Miceli contro Turano

Ed è guerra aperta dentro il Pd della provincia di Trapani, ci sono nervosismi ora che è arrivato l’esito, i numeri, e si è fatto la conta di chi c’è e di c’era solo per provare a fermare l’acqua con le mani.

 Dario Safina ha chiesto chiarezza sulla segreteria regionale, ha ribadito che è impossibile continuare a fare finta di niente, non c’è possibilità di ricucire con Francesco Brillante.

Dall’altra parte Giacomo Tranchida è sindaco e da qualche parte ha dichiarato di essere stato eletto senza il Pd, tanto che ha seccatamente replicato Domenico Venuti, segretario provinciale dei dem: "Tranchida dice di avere vinto a Trapani senza il Pd? Vero, ma dimentica di ricordare che nella sua coalizione, seppure sotto camuffate spoglie, c'era la Lega. In questa competizione elettorale per Trapani il Pd è stato mortificato - ricorda Venuti -. Non è stato possibile correre con il nostro simbolo: alcuni dirigenti hanno obbedito a questo diktat, mentre altri hanno scelto strade diverse che poi hanno portato alla candidatura di un altro dirigente Pd Francesco Brillante. Tutto questo ha fatto male al partito, mentre la segreteria provinciale e quella regionale avevano provato a lavorare per creare un qualcosa che desse al Pd la possibilità di esserci fino in fondo. Non è stato possibile - prosegue Venuti -, così come non è stato possibile neanche creare il gruppo consiliare negli ultimi cinque anni". Il segretario del Pd trapanese poi conclude: "Tranchida dice di non avere 'padrini'? Credo che qualche 'padrino' esista, magari qualcuno all'interno della Giunta regionale che gli ha consentito di vincere a scapito di Miceli".


E’ solo l’inizio di una guerra che arriverà sul tavolo ragionale, seppure da Catania durante lo spoglio Anthony Barbagallo aveva affermato che il Pd a Trapani aveva vinto.


Lungaggini e attriti che non appassionano nessuno, che lasciano irrimediabilmente pezzi indietro di partito e creano sacche di incertezza.
Eppure dalle parti dei neo eletti si dice che in consiglio comunale nascerà il gruppo del PD, saranno settimane infuocate e che non lasciano prevedere nulla di buono al confine, perché comunque di quello si tratta e non di orizzonti.

 

 
Commenta così il risultato della sua sconfitta Maurizio Miceli: “È stata una campagna elettorale bellissima che mi ha permesso di incontrare e conoscere migliaia di concittadini. Ringrazio gli oltre 9000 trapanesi che mi hanno dato fiducia, che hanno dato fiducia al nostro progetto. Un risultato strabiliante ottenuto alla prima candidatura, che però non è bastato. Come ho detto in campagna elettorale, sono tornato per restare e, da questi numeri e da queste persone, partiamo per costruire il futuro della nostra Trapani.

Resta l'amarezza per una battaglia che potevamo vincere se non fosse stato per il tradimento della Lega guidata da Turano, faccio nomi e cognomi.
Tranchida supera il 40% al primo turno per poche centinaia di voti. Se il centrodestra fosse stato unito a Trapani, come è in Regione, non ci sarebbe stata storia e mi chiedo cosa spinga un assessore regionale fare una lista a sostegno del centrosinistra. Chiederò al mio partito un immediato chiarimento in giunta regionale, perché
ritengo che Turano non possa più sedere al suo posto.

Tranchida, divenuto sindaco 5 anni fa con il 70% con 8 liste a sostegno, viene eletto con il 42% e con 10 liste alle spalle, perdendo migliaia di voti. Un risultato che dimostra tutta l'insofferenza della città per questa amministrazione. Nei miei confronti, invece, un disgiunto record, di cui sono grato ai trapanesi.

I trapanesi sono stati chiari, investendoci della responsabilità di creare un’alternativa a questa amministrazione fallimentare, rieletta con l'aiuto dei traditori e dei professionisti delle liste.
Noi non tradiremo questa aspettativa. Sono tornato per restare e, insieme ai trapanesi, costruiremo il futuro di Trapani. Ora mi riposo qualche giorno e torniamo in pista. Il vostro abbraccio è stato il più bel regalo”.


Questo, invece, il commento di Francesco Brillante: “Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, tutti candidati delle liste che hanno accettato la sfida. Tutti nessuno escluso. Al netto del mio sfortunato infortunio fisico, è stata un esperienza unica. Ci sono momenti nella vita dove si raccoglie e momenti dove si semina. Oggi sono certo che abbiamo gettato semi che germoglieranno. Vi saluto con un pezzo del mio discorso di chiusura, che lascia in maniera plastica una parte del mio pensiero e…con il sorriso di chi vede nel futuro, oltre tutto e tutti, una Trapani più bella”.